Usa 2020, La crescente pressione su Trump: collaborare con Biden per la transizione

Apparati dello Stato e Agenzie: necessario rispettare il Presidential Transition Act

 Ritorno alla normalità e rispetto delle procedure e delle consuetudini. Cresce la pressione su Donald Trump, non solo da parte del team Biden incaricato della transizione presidenziale ma anche da parte degli organismi indipendenti della macchina statale americana: il recalcitrante inquilino della Casa Bianca deve prepararsi a lasciare e cooperare con l’amministrazione entrante, nonostante i ricorsi e le accuse di presunti brogli. Richiesta formale in tale senso dovrebbe presto essere lanciata dall’Amministrazione dei Servizi Generali, agenzia poco conosciuta  al pubblico ma da sempre incaricata di organizzare e gerantire il corretto passaggio di consegne fra presidenza uscente e presidenza entrante, non fosse che a capo dell’organismo siede la trumpiana Emily Murphy che, secondo lo staff di Biden, temporeggia e tentenna.

 Un’impasse che accresce nella macchina statale americana le inquietudini su quanto Trump si spingerà ancora sul terreno insidioso e inedito di boicottare l’avvicendamento democratico. Non ci sono precedenti nella storia recente americana: nessun Presidente aveva opposto un così ostinato rifiuto di riconoscere la propria sconfitta elettorale, nessun Presidente si era mostrato così ostile verso il suo successore eletto. Ad aggravare il quadro è lo stato di emergenza che vive il Paese sul fronte Covid, la pandemia richiederebbe infatti la massima cooperazione per garantire la più efficace risposta del Governo nella lotta al virus ed alle sue ricadute.

Lo staff di Biden non ha tardato a lanciare inequivocabili allarmi: “ La sicurezza nazionale americana e gli interessi economici del Pese dipendono oggi dalle azioni dell’attuale Governo degli Stati Uniti e dall’imprescindibile rispetto della volontà espressa dal popolo americano” ha stigmatizzato ieri in una nota il capo dello staff di transizione del Presidente eletto Biden Jen Psaki, “E’ necessario un impegno immediato per garantire un normale e pacifico avvicendamento”.  Non solo, nelle stesse ore anche il Centro Presidenziale di Transizione, organismo indipendente dell’apparato statle, ha lanciato un appello formale affinchè l’Amministrazione Trump “inizi con effetto immediato tutte le procedure previste di transizione post elettorale e conceda al team di Biden di approfittare di tutte le risorse e gli strumenti previsti dal Presidential Transition Act”.

Joe Biden avrebbe intanto già intrapreso passi importanti nella costruzione della nuova squadra di Governo, indipendentemente dal rispetto delle procedure di assistenza che Trump dovrebbe garantire. Il Presidente eletto ha infatti già indicato alcuni nomi nei primi posti chiave della machina statale, a iniziare dalle Agenzie di primo piano. Alcuni team dello staff democratico sono pronti a entrare nei meccanismi nevralgici delle amministrazioni ministeriali, come quelle sul controllo del budget e sull’attività legislativa.

 Il nodo più urgente da sciogliere è però fermo al pettine dell’Amministrazione dei Servizi Generali, il vero processo di transizione infatti non può partire in modo formale fino a quando l’Organismo non riconosce in modo formale Joe Biden come Presidente eletto. Tutti i passi compiuti fino ad ora e l’implementazione delle prime procedure di avvicendamento attendono un segnale formale secondo quanto disposto dalle norme e dalle consuetudini. Un segnale che non può tardare ad arrivare se non si vuole che le evidenti anomalie di questi giorni ed ore si trasformino in qualcosa di più grave e irrimediabile.