L'intervista alla vigilia del voto negli Stati Uniti
Dopo mesi di sondaggi il candidato democratico alla Casa Bianca, Joe Biden, sembra mantenere il suo vantaggio sul presidente Donald Trump. A un giorno dall'Election day, il dem è avanti di 8-10 punti a livello nazionale sul repubblicano e quando oltre 91 milioni di americani hanno già espresso la loro preferenza che tipo di affidabilità hanno i sondaggi? LaPresse ha affrontato il tema con il sondaggista Antonio Noto, direttore di Noto Sondaggi.
– Come si devono interpretare i sondaggi in previsione delle presidenziali del 3 novembre?
"Da una lettura dei dati dovrebbe verificarsi una vittoria di Biden non di misura ma ricordiamoci che nella realtà il presidente è eletto dai deputati e non direttamente dal popolo e il sistema americano non è proporzionale. Quindi la percentuale di consenso dei candidati può non corrispondere alla percentuale dei Grandi elettori. Si tratta dello stesso tipo di problema che si è verificato tra Trump e Clinton: lei aveva più voti a livello nazionale di Trump che però conquistò più Grandi elettori. Tuttavia, comparando i sondaggi di oggi con quelli di quattro anni fa, la differenza tra Biden e Trump sembra maggiore rispetto a quella tra la ex candidata dem e il magnate, quindi può essere che lo sfidante del tycoon riesca ad aggiudicarsi anche più Grandi elettori del repubblicano"
– Questo ultimo anno è stato caratterizzato da un evento che ha colto di sorpresa tutto il mondo: la pandemia da coronavirus. Come incide sul voto negli Usa?
"Negli Stati Uniti c'è una condizione particolare, diversa dall'Italia, dove il problema è principalmente di natura economica oltre che sanitaria. È vero che negli Usa l'epidemia sanitaria ha generato una crisi economica e sarebbe sbagliato dire che non è così, però in un Paese che può stampare moneta e distribuire aiuti a pioggia rispetto all'Italia, i cittadini statunitensi risultano più rassicurati sugli effetti della crisi economica rispetto agli italiani. Per questo motivo il tema negli Usa, rispetto al consenso, non è tanto se il potere sia stato in grado di supportare economicamente i cittadini ma se Trump abbia affrontato bene il coronavirus, quindi è più sanitario che economico".
– Come sono percepite le elezioni americane in Italia?
"Stando a un sondaggio fatto lo scorso fine settimana, solo il 15% degli italiani conosceva correttamente la data delle presidenziali e un ulteriore 38% sa che ci saranno a breve, ma non conosce precisamente la data. Questo per dire che il 47% dei cittadini italiani non sa molto delle elezioni americane ma al contempo il 63% ritiene che la scelta del presidente Usa avrà un impatto sull'economia italiana. La spiegazione è da ricercare nel fatto che adesso in Italia c'è un'attenzione sul tema sanitario, la gente è lontana dalla politica italiana, figuriamoci da quella americana".