Usa 2020, Biden o Trump? L’esito potrebbe arrivare dopo l’Election night

Moltissimi americani hanno scelto il voto per posta per paura del coronovirus: per il conteggio ci vorrà più tempo. Ecco perché

Donald Trump o Joe Biden? L'esito delle elezioni presidenziali degli Stati Uniti quest'anno potrebbe arrivare più tardi del solito. Se nella tornata del 2016 il tycoon salì sul palco di New York circa alle 2.30 di notte locali per il suo discorso della vittoria, per questo 2020 le autorità elettorali avvertono: nonostante il voto in presenza resterà il più diffuso, con la pandemia di coronavirus in corso saranno probabilmente molti più del solito i cittadini che faranno ricorso al 'mail voting', cioè al voto postale, quindi il conteggio potrebbe richiedere più tempo ed è possibile che stavolta gli americani non conosceranno il nome del presidente già nella Election night.

Perché il conteggio dei voti spediti via posta è più lungo? Innanzitutto perché ne va controllata l'attendibilità (per esempio verificando la corrispondenza fra la firma che l'elettore deve apporre su una busta e quella che le autorità hanno in archivio, su una registration card). E poi perché le regole cambiano da Stato a Stato: alcuni Stati (per esempio California e Pennsylvania) accettano le schede anche diversi giorni dopo l'Election Day purché il bollo postale dimostri che sono state imbucate prima della chiusura delle urne; inoltre, mentre in alcuni Stati (come la Florida) si cominciano a conteggiare le schede anche prima dell'Election Day man mano che arrivano, in altri Stati (come i contesi Wisconsin e Pennsylvania) è vietato avviare il conteggio prima della chiusura dei seggi.

Gli orari di chiusura dei seggi cambiano da Stato a Stato, anche a seconda dei fusi orari. I primi a terminare con le operazioni di voto, sulla costa est, chiuderanno alle 19 ora locale (l'1 di notte in Italia). Man mano che lo spoglio procede, gli Stati vengono dichiarati 'called' quando si ritiene che uno dei candidati sia in testa con un margine che non lascia adito a dubbi (si tratta comunque di previsioni e non di un risultato finale); quando invece c'è un testa a testa si dice che uno Stato è 'too close to call' (per arrivare alla Casa Bianca è necessario ottenere oltre 270 voti elettorali).

L'ultima volta che il risultato non è stato chiaro già nelle prime ore dopo la chiusura delle urne risale al 2000, quando la vittoria di George W. Bush su Al Gore fu sancita dalla Corte suprema solo 36 giorni dopo le elezioni, in una corsa all'ultimo voto in cui fu cruciale la Florida. È un rischio concreto quello che in queste elezioni possano volerci giorni prima di conoscere il nome del presidente Usa, visto anche che Trump – paventando brogli elettorali tramite il voto via posta (senza addurre alcuna prova) – ha minacciato che non riconoscerebbe un'eventuale vittoria del rivale Dem e che l'esito elettorale potrebbe finire sul tavolo della Corte suprema. Quanto a Biden, Hillary Clinton gli aveva consigliato di non accettare "in nessun caso" un risultato la notte stessa delle elezioni perché ritiene che il conteggio si trascinerà a lungo.