Usa 2020, Trump rifiuta dibattito virtuale: si accende lo scontro con Biden

Braccio di ferro tra democratici e repubblicani sulle sorti del prossimo faccia a faccia

Il prossimo dibattito tv tra i due candidati alla presidenza Usa, Donald Trump e Joe Biden, sarà virtuale. Anzi no, al suo posto ci sarà un comizio. O forse sarà in presenza ma verrà posticipato di una settimana. Per tutta la giornata è andato avanti il braccio di ferro tra democratici e repubblicani sulle sorti del prossimo faccia a faccia, in programma tra sette giorni, dopo che la Commissione sui dibattiti presidenziali ha stabilito che il confronto avrebbe dovuto svolgersi virtualmente, vista la positività al Covid-19 di Trump e il rischio generale di contagio. Una situazione che ha un precedente storico: nel 1960, il terzo dibattito tra Richard Nixon e John F. Kennedy fu trasmesso con i due candidati che si trovavano sulle coste opposte degli Usa.

La soluzione non è piaciuta al tycoon: prima ha annunciato che non avrebbe partecipato a un dibattito virtuale, poi ha accusato la Commissione di essere di parte e di voler favorire il candidato dem dopo la "brutta figura" fatta nel primo duello tv. "Sto molto bene" e "non sono contagioso", ha detto Trump intervistato da Fox News, sottolineando quindi che non c'era motivo per uno scontro da remoto con Biden. Il suo staff ha lanciato l'ipotesi di un comizio che sostituisse il faccia a faccia, successivamente ha cambiato idea e ha avanzato la proposta di posticipare gli appuntamenti di una settimana, al 22 e al 29 ottobre, in modo da garantire la presenza di Trump.

Un tira e molla che ha fatto storcere il naso allo staff di Biden che non ha voluto assecondare le richieste del tycoon e mostrarsi docile ai suoi capricci. L'ex vice di Obama si era infatti detto pronto a un dibattito virtuale ma, dopo il rifiuto del repubblicano, ha annunciato un confronto diretto con gli elettori per giovedì prossimo e ha chiesto di spostare il town hall al 22 ottobre in modo che "il presidente non possa eludere le proprie responsabilità". Alla proposta di un rinvio del terzo dibattito al 29 ottobre, cinque giorni prima dell'Election Day, dallo staff dem è arrivato un secco no. Le date sono state concordate a giugno, ha detto la portavoce Kate Bedingfield, sottolineando che Trump non può cambiare a suo piacere il calendario che viene stabilito dalla Commissione.

Si vedrà nelle prossime ore se Dem e Gop riusciranno a trovare la quadra. Intanto lo scontro si fa sempre più acceso con Trump che alza i toni sia contro Biden che "non durerebbe due mesi alla Casa Bianca" che contro la candidata vice Kamala Harris, definita un "mostro che dice solo bugie" e una "comunista", al termine del dibattito con il repubblicano Mike Pence. Trump continua a perdere terreno nei sondaggi. Secondo il conteggio effettuato da Cnn, il rivale Biden avrebbe superato per la prima volta la soglia dei 270 elettori necessari per la vittoria. La somma degli Stati in cui è solidamente in vantaggio (203) e di quelli che propendono per lui (87) lo porta a un totale di 290. L'ex vice, secondo l'emittente, avrebbe costruito la propria forza sul cosiddetto 'blue wall' del Midwest, lo stesso che portò Trump alla Casa Bianca nel 2016.