Paura coronavirus, ma in Italia poche imprese assicurate. Sfida risk management

L'impatto negativo del coronavirus sull'economia spaventa sempre di più. Ma in Italia sono poche le imprese assicurate per i danni indiretti quando una attività produttiva o commerciale viene interrotta, ad esempio per eventi come alluvioni o terremoti. Solo il 10% circa delle aziende ha stipulato queste polizze. Mentre in altri Paesi dell'Europa la percentuale può anche superare il 50%. Ora bisognerà capire se e come i danni indiretti, economici, legati all'epidemia di coronavirus saranno coperti da questo tipo di assicurazioni.

"Per ora assicuratori e riassicuratori Emea ed Usa stimano limitato l'impatto del Coronavirus per il ramo 'vita'", sottolinea Marcello Bottazzi, ingegnere, consulente di Aon, primario gruppo internazionale nella consulenza dei rischi, nell'intermediazione assicurativa e riassicurativa, e membro del Comitato tecnico scientifico di Aiba (Associazione italiana brokers di Assicurazioni e riassicurazioni). "Per l'assicurazione 'danni' – spiega Bottazzi – sono attesi effetti sui settori come 'aviation' o per le coperture  'contingency' come quelle che coprono i costi relativi alla cancellazione di eventi, ad esempio una partita di calcio. Se veniamo all'Italia, il tessuto produttivo, costituito in larghissima parte da Pmi, già sconta una notevole sottoassicurazione per i danni da interruzione di attività conseguente al danno materiale ai luoghi produttivi, da rischi come terremoti, alluvioni ed altri eventi atmosferici estremi (che tutte le statistiche danno in crescita da un decennio). In Germania la copertura dei danni economici da interruzione di attività è inclusa normalmente nella assicurazione per i danni materiali. Il 90% delle aziende tedesche ne dispone, mentre in Italia la proporzione si inverte e solo il 10 -15% ha pensato a stipularla. Quindi la probabilità che una Pmi abbia copertura per gli effetti del Coronavirus è scarsa. E non si tratta certo di polizze che si comprano semplicemente entrando in agenzia; gli assicuratori che sottoscrivono questi rischi vogliono prima valutare a fondo la capacità di 'risk management' dell'assicurato, cioè la capacità di analizzare, prevenire e mitigare il rischio. E il suo business continuity plan, cioè come ci si è attrezzati per affrontare le emergenze mantenendo l'attività".

Per Bottazzi anche nel risk management le Pmi italiane "non sono certo a livello ottimale, per fortuna con lodevoli eccezioni". Le grandi multinazionali valutano attentamente la stipula di queste coperture. "Naturalmente con franchigie elevate. – evidenzia Bottazzi – Infine bisogna considerare che a fronte di eventi catastrofali esiste sempre una differenza tra i danni totali sostenuti dalla collettività e quelli indennizzati dagli assicuratori, che dipende dal tipo di rischi e dalla diffusione dell'assicurazione. A livello italiano, ma anche europeo, al momento gli assicuratori non si attendono indennizzi catastrofali a fronte della attuale grande emergenza specifica per il coronavirus".

Il mondo economico con questa epidemia deve fronteggiare una novità. "Un fenomeno di cui non abbiamo precedenti con queste dimensioni e di cui si dovranno valutare le conseguenze economiche – dice Massimo Michaud, Presidente di Cineas, Consorzio no profit fondato dal Politecnico di Milano, impegnato nella formazione manageriale sulla gestione dei rischi e dei sinistri-. E le nostre Pmi hanno più difficoltà a sviluppare e a sostenere la cultura del rischio rispetto a grandi aziende. Dopo questa epidemia si potrà sviluppare in Italia una maggiore sensibilizzazione sulla gestione della crisi nell'ottica del risk management e della risk prevention. E' essenziale migliorare la capacità di prevedere e gestire eventi a rischio, non solo legati alla salute, ma anche alle calamità naturali e agli eventi climatici".

Intanto, il gruppo Generali ha annunciato che Generali China Insurance ha sviluppato e lanciato un prodotto assicurativo con copertura da Coronavirus per proteggere i dipendenti delle Pmi che operano nel Paese asiatico: è già operativo ed è stato realizzato grazie alla collaborazione col partner online Nanyan InsureTech.