Sono sei i lupi di cui si ha contezza, in provincia di Alessandria, morti per avvelenamento o abbattuti con arma da fuoco nel solo primo quadrimestre dell’anno: un dato record per la statistica e senza eguali nelle altre province della Regione.
Il fenomeno attesta, secondo i carabinieri della tutela forestale, che il lupo è tornato dopo quasi un secolo di assenza e che questo ha però generato timori in alcuni ambienti rurali per l’incolumità fisica delle persone e degli animali da compagnia. “In relazione alla pericolosità del predatore nei confronti dell’uomo, i dati statistici in possesso consentono di rassicurare di massima la cittadinanza pur tenendo bene a mente che si tratta di un animale selvatico” spiegano i militari. I dati ufficiali di predazione in provincia, in primis sulle greggi di ovicaprini, riguardano, per il 2024, 98 casi segnalati e accertati dall’Asl competente su un patrimonio complessivo di circa 20mila capi, e non tutti i casi potrebbero essere stati denunciati dagli allevatori. Ci può essere dunque un problema di predazione, specie se risultino carenti misure di protezione quali ad esempio recinzioni elettrificate, cani da guardiania, presenza in loco del pastore, dissuasori luminosi e acustici.
È da evidenziare che lo status giuridico di protezione del lupo è in fase di revisione verso un minore livello di tutela, a seguito di iniziative poste in essere dal legislatore comunitario e di riflesso da quello nazionale.
Tuttavia l’uso delle esche avvelenate oltre a causare atroci e prolungate sofferenze agli animali colpiti, mette a rischio la vita di animali non bersaglio più avanti nella catena alimentare, ad esempio gli animali necrofagi come rapaci e volpi ma anche cani da lavoro e animali da compagnia in genere. Tale uso del veleno inoltre, a secondo del principio utilizzato, può essere estremamente pericoloso anche solo per contatto, rispetto a persone inconsapevoli o bambini curiosi che dovessero accidentalmente manipolarlo. Rappresenta pertanto un’autentica minaccia per la salute pubblica.