A Bruxelles lo chiamano toolbox. Letteralmente ‘scatola degli attrezzi’, in pratica è l’insieme degli strumenti disponibili che Stati possono adottare fin da subito per calmierare i prezzi dell’energia ed aiutare le famiglie ad affrontare il caro-bollette. Nella comunicazione presentata dalla Commissione europea e indirizzata alle altre istituzioni europee, le misure proposte vengono divise tra quelle da attuare nell’immediato e quelle che saranno intraprese sia dagli Stati che dalla Commissione nei prossimi mesi.
Tra gli interventi urgenti indicati dall’Esecutivo Ue figurano il sostegno al reddito per i consumatori vulnerabili attraverso buoni o pagamenti parziali delle bollette, che possono essere sostenuti con le entrate delle quote Ets, ossia le quote nel sistema di scambio delle emissioni. Si suggeriscono anche riduzioni temporanee e mirate delle aliquote fiscali sulle bollette per le famiglie vulnerabili e la possibilità di concedere aiuti ad aziende o industrie, purché siano in linea con le norme Ue sugli aiuti di Stato. Gli Stati poi dovranno indagare su possibili comportamenti anticoncorrenziali nel mercato dell’energia e chiedere all’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (Esma) di rafforzare ulteriormente il monitoraggio degli sviluppi nel mercato del carbonio.
La Commissione prevede che i prezzi all’ingrosso del gas rimarranno elevati per tutto l’inverno e diminuiranno dall’aprile 2022. Ecco perché come condizione di fondo di queste misure si chiede che siano temporanee, mirate e tali da poter essere rimosse in primavera, “quando la situazione dovrebbe stabilizzarsi”.
Tra le misure a medio termine che la Commissione Ue propone per far fronte all’aumento dei prezzi dell’energia vi è quella di “sviluppare le capacità di stoccaggio dell’energia, per supportare la quota di energie rinnovabili in evoluzione, comprese le batterie e l’idrogeno”. “L’Ue dispone attualmente di una capacità di stoccaggio per oltre il 20% del suo consumo annuo di gas, ma non tutti gli Stati membri dispongono di impianti di stoccaggio e il loro uso e gli obblighi per la loro manutenzione variano”, afferma la Commissione. Per questo è necessario un approccio europeo, che sarà delineato nel pacchetto sul gas e l’idrogeno che sarà presentato a dicembre. A differenza del toolbox si tratta di una vera e propria proposta legislativa che comprenderà la proposta avanzata da paesi come Italia e Spagna di uno stoccaggio comune del gas. Ed è questa la grande novità delle ultime ore. Occorre poi, è il suggerimento di Bruxelles, rafforzare il ruolo dei consumatori nel mercato dell’energia, consentendo loro di scegliere e cambiare fornitori, generare la propria elettricità e unirsi alle comunità energetiche.
La commissaria all’energia Kadri Simson presenterà la comunicazione ai ministri dell’Energia il 18 ottobre. La proposta verrà poi discussa dai leader europei nel prossimo Consiglio europeo del 21-22 ottobre, come ha confermato il suo presidente. “Il ‘toolbox’ di oggi della Commissione europea sui prezzi dell’energia fornisce una base per un dibattito approfondito”, ha detto Charles Michel.
L’attuale aumento dei prezzi dell’elettricità è dovuto principalmente all’impennata della domanda globale di gas con la ripresa economica, rileva la Commissione. L’aumento della domanda però non è stato accompagnato da un aumento dell’offerta e sono stati osservati volumi di gas provenienti dalla Russia inferiori alle attese. “Sebbene abbia adempiuto ai suoi contratti a lungo termine con le sue controparti europee, Gazprom ha offerto poca o nessuna capacità extra per allentare la pressione sul mercato del gas dell’Ue”, si legge nella comunicazione.
Dal canto suo, il presidente russo Vladimir Putin ha ribadito che Mosca “sta rispettando i suoi obblighi contrattuali e le forniture di gas all’Europa” e che è pronta a discutere passi aggiuntivi per ulteriori consegne di gas all’Europa. “Niente sostiene l’idea che stiamo usando l’energia come arma” e al contrario la Russia sta “estendendo le sue forniture all’Europa”, ha detto Putin, aggiungendo è impossibile aumentarlo di più tramite il gasdotto dell’Ucraina, perché non reggerebbe la pressione.