Solo per il 2019 il Pontefice è già atteso a Panama, negli Emirati Arabi Uniti, Marocco, in Bulgaria, in Macedonia, in Giappone e Madagascar

Il 15 dicembre scorso, in uno dei suoi tanti incontri con il presidente boliviano, Papa Francesco non esitò a rispondere quando il suo 'Hermano' Evo Morales gli fece i complimenti per la sua forma fisica: "Il lavoro fa bene!".
Sembra davvero così: il pontefice argentino spegne 82 candeline ed è ancora pieno di lavoro, come avesse almeno la metà dei suoi anni. La riforma della Curia procede senza sosta e anche l'attività diplomatica non conosce pausa.

Solo per il 2019, sono già in programma i viaggi a Panama (23-27 gennaio) per la Giornata Mondiale della Gioventù, negli Emirati Arabi Uniti (3-5 febbraio), in Marocco (30-31 marzo), in Bulgaria e Macedonia (5-7 maggio) e quello in Giappone che si dovrebbe tenere a fine anno. Ma è nell'aria anche una visita nel Madagascar. A febbraio sarà impegnato in un delicatissimo maxi-vertice con i presidenti delle conferenze episcopali di tutto il mondo per affrontare la piaga della pedofilia nel Clero.

Non sbagliava lo street artist romano Maupal a raffigurarlo come un moderno Superman. "Con il suo magistero e la sua personalità ci interroga e provoca a essere una Chiesa immersa nella storia, Chiesa capace di non scandalizzarsi delle contraddizioni e dei ritardi, Chiesa attenta a riconoscere i segni dello Spirito ovunque si manifestino", ha scritto in una lettera di auguri il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, a nome di tutti i vescovi italiani. L'arcivescovo di Perugia ricorda come Bergoglio aiuti la Chiesa ad aprire sui poveri gli occhi e il cuore.

Tra i primi auguri, come sempre, ci sono quelli del capo dello Stato italiano Sergio Mattarella. "Con il Suo alto magistero – scrive in un messaggio il presidente -, ribadito in occasione dei numerosissimi incontri e dei significativi viaggi apostolici effettuati quest'anno, ha consegnato alle Nazioni visitate e all'intera Comunità internazionale un pressante invito ad affrontare con coraggio e secondo giustizia le sfide dell'oggi, ricorrendo al dialogo e alla comprensione per sanare le ferite sociali e condurre i popoli alla riconcilazione".

Seguendo il tema del Sinodo di ottobre e in attesa della Gmg di Panama, la sua torta di compleanno è dedicata ai giovani. La pasticceria che la realizza ogni anno, Hedera a Borgo Pio (a due passi da San Pietro), ha utilizzato mango, Alchermes, farine naturali macinate a pietra, uova e latte delle Fattorie Pontificie. Il messaggio della torta cambia ogni volta e segue tematiche care al Pontefice. Dal 'cuore di mate' (bevanda argentina molto amata dal Papa) nel 2016 al disegno di Mauro Pallotta dello scorso anno, dai bambini di Aleppo sulla torta degli ottanta anni al San Giorgio che uccide il drago (in riferimento all'azione riformista della chiesa). "Abbiamo seguito il tema dei giovani e del viaggio panamense del pontefice anche per la scelta degli ingredienti e nell'esecuzione del dolce", racconta il proprietario della pasticceria. "A Cracovia – osserva -, nel discorso di apertura della Giornata Mondiale della Gioventù, il Papa chiese alle migliaia di ragazzi presenti 'Le cose si possono cambiare?' La risposta, in un unico grido corale fu 'Sì'". 
Tutto è dunque condensato in una sola immagine, il volto sorridente di Bergoglio al centro di questo cambiamento.

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