Napoli, 6 mag. (LaPresse) – Dopo 5 mesi di attesa, una 76enne veneta affetta da una patologia neurodegenerativa “si è vista negare il suicidio medicalmente assistito nonostante rientri nei requisiti previsti dalla Corte Costituzionale”. Lo denuncia l’Associazione Luca Coscioni. “Donatella” (nome di fantasia), a seguito delle continue sofferenze cui è sottoposta a causa della malattia, il 6 settembre 2024 ha chiesto alla sua azienda sanitaria di riferimento la verifica delle condizioni di cui alla sentenza “Cappato-Dj Fabo” per poter accedere legalmente in Italia al suicidio medicalmente assistito. Solo dopo una lettera di diffida dei legali del febbraio scorso, l’azienda sanitaria ha inviato la relazione finale della commissione medica multidisciplinare che rileva che “Donatella” è capace di autodeterminarsi, affetta da patologia irreversibile che determina sofferenza intollerabile ma non è tenuta in vita da un trattamento di sostegno vitale.
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