Bangkok (Thailandia), 14 ago. (LaPresse/AP) – La Corte costituzionale thailandese ha rimosso il premier, Srettha Thavisin, dal suo incarico, accusandolo di una violazione etica relativa alla nomina, in qualità di ministro dell’Ufficio del premier, di Pichit Chuenban, condannato per un presunto tentativo di corruzione di un funzionario giudiziario. In particolare Pichit, detenuto per sei mesi nel 2008, avrebbe cercato di corrompere un giudice con 2 milioni di baht (circa 51mila e 900 euro) in contanti contenuti in una busta della spesa, in un caso che coinvolgeva l’ex premier Thaksin Shinawatra. La Corte ha ricordato che il primo ministro ha responsabilità esclusiva nella verifica delle qualifiche ai fini delle nomine del suo gabinetto. Secondo la Corte, Shretta era a conoscenza del passato di Pichit ma lo ha ugualmente scelto durante il rimpasto varato ad aprile, violando i codici etici. Il governo resterà in carica ad interim fino a quando il Parlamento non approverà un nuovo primo ministro. Per questo iter non ci sono limiti di tempo.
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