Reggio Emilia, 30 apr. (LaPresse) – Nazia Shaheena, la madre di Saman Abbas ha “partecipato attivamente ai momenti in cui si è decisa la sorte” della figlia e la “decisione di uccidere la giovane ragazza” è “stata concordata dai genitori nel corso delle telefonate con Danish Hasnain (lo zio ndr)” tanto che “si può affermare con sconfortante certezza che gli imputati – Shabbar Abbas e Nazia Shaheena (rispettivamente padre e madre della 18enne ndr) abbiano letteralmente accompagnato la figlia a morire”. È quanto si legge nelle 612 pagine delle motivazioni della sentenza del processo per la morte di Saman Abbas, la 18enne di origini pachistane scomparsa nella primavera 2021 e trovata senza vita un anno e mezzo dopo, per il cui omicidio i due genitori sono stati condannati all’ergastolo. Per i giudici, la donna avrebbe una “personalità risoluta e ferma” e i toni delle intercettazioni “restituiscono un profilo tutt’altro che succube”.
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