Milano, 20 nov. (LaPresse) – “Alle donne e alle ragazze che vivono una situazione di violenza do un messaggio: Parlatene. Parlatene alle vostre amiche, alle vostre madri, alle vostre sorelle. Chiedete aiuto ai centri antiviolenza che sapranno studiare con voi la strategia migliore per lasciare l’uomo che vi maltratta. Finché non siete pronte, potete comunque rivolgervi a un centro anti-violenza, noi non vi forzeremo mai prendere decisioni che non volete prendere”. E’ l’appello di Alessandra Kustermann, presidente della onlus Svs Donna aiuta donna, per molti anni direttrice del pronto soccorso ostetrico-ginecologico della Clinica Mangiagalli di Milano e fondatrice nel 1996 del primo centro pubblico anti-violenza SVSeD. Intervistata da LaPresse Kustermann ha rivolto un messaggio molto chiaro anche agli uomini: “Tutti gli uomini devono deplorare fermamente la violenza esercitata da pochi altri uomini. La maggioranza degli uomini non è violenta ma deve imparare a rifiutare le battute sessiste, un linguaggio che ironizza sulla violenza ed escludere dalla loro cerchia di amici quelli che hanno un rapporto con le loro partner maltrattante psicologicamente”. Per il medico, infatti, “deprezzare la propria partner in compagna di amici è parte integrante della violenza psicologica che questi uomini esercitano, e lo fanno anche quando i figli sono presenti. In questo caso di tratta di violenza assistita ed è un reato a sé stante, perché anche i bambini sono parte lesa nel maltrattamento del padre contro la madre”.
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