Roma, 18 set. (LaPresse) – “La lettera indirizzata dall’Alto rappresentante Josep Borrell al commissario Oliver Varhelyi intendeva mettere a verbale le preoccupazioni espresse da alcuni Stati membri in occasione del Consiglio Affari Esteri del 20 luglio e del precedente Coreper circa le procedure seguite e alcuni dei suoi contenuti. Lo scopo era principalmente quello di sottolineare la necessità di seguire questi passi nei futuri negoziati di altri memorandum d’intesa e la necessità per l’Ue di presentare un fronte interistituzionale comune per modellare collettivamente le sue politiche esterne e rafforzare ulteriormente le sue relazioni con i partner dell’Ue. L’attuazione del Memorandum con la Tunisia non è stata messa in discussione una volta firmato. Al contrario, gli Stati membri e l’Alto rappresentante hanno espresso la loro disponibilità a essere coinvolti da vicino e a contribuire alla sua attuazione”. Lo riferisce una fonte diplomatica Ue, interpellata da LaPresse a proposito dei riferimenti della premier Giorgia Meloni alla lettera inviata dall’Alto rappresentante per la politica estera Josep Borrell al commissario europeo all’Allargamento Oliver Varhelyi in merito alle procedure che non sarebbero state seguite in maniera corretta dall’esecutivo europeo sul Memorandum d’intesa con la Tunisia. Meloni ha sottolineato che “dispiace constatare che parte delle forze politiche italiane ed europee, per ragioni ideologiche o, peggio, per calcolo politico, remino contro e facciano di tutto per smontare il lavoro che si sta portando avanti. Mi riferisco alla lettera dell’Alto rappresentante per la politica estera europea Borrell, agli appelli dei socialisti europei e alle prese di posizione di diversi esponenti della sinistra ma non solo”.
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