Bruxelles, 8 giu. (LaPresse) – “È chiaro – ha affermato il ministro – che tutto ciò richiede un attento e costante lavoro sul terreno lungo alcune direttrici ben chiare: protezione delle frontiere sensibili lungo le rotte migratorie; rafforzamento dei sistemi di asilo e di accoglienza dei Paesi intermedi; miglioramento della capacità di gestione sul territorio africano delle persone più vulnerabili; sostegno alle comunità locali per impedire che si trasformino in elementi di facilitazione dell’immigrazione illegale; previsione di idonei canali di ingresso legale nell’Unione europea sul modello dei corridoi umanitari da noi attuati oramai da diversi anni; sviluppo di robuste iniziative per attuare i rimpatri e la reintegrazione degli immigrati da Paesi come la Tunisia verso gli Stati di origine”.

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