Roma, 31 mag. (LaPresse) – “La vicenda del ‘processo Regeni’ ha mobilitato pressoché tutte le forze politiche e sociali del nostro Paese e non vi è partito politico o associazione umanitaria, che non si sia espressa nel senso che questo processo ‘deve’ essere celebrato. Perché ripugna al senso comune di giustizia, che un fatto così grave non possa essere oggetto di un processo”. Lo scrive il gup di Roma, Roberto Ranazzi, nel dispositivo con cui ha inviato alla Corte Costituzionale gli atti del procedimento sul sequestro e l’omicidio del ricercatore. “Non vi è processo più ‘ingiusto’ di quello che non si può instaurare per volontà di un’autorità di governo”, aggiunge.
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