Firenze, 27 mag. (LaPresse) – “Non c’era integralismo nelle sue parole, piuttosto radicalità evangelica. Sapeva di avere in mano un testimone. Un testimone che doveva passare di mano, a cui poi i suoi ragazzi ‘aggiungessero’ qualcosa. Un grande italiano che, con la sua lezione, ha invitato all’esercizio di una responsabilità attiva.

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