Torino, 13 mar. (LaPresse) – “Attualmente, il Kazakistan non sente né vede una minaccia da parte della Russia. Consideriamo le nostre relazioni con la Russia nel quadro di associazioni economiche e interstatali multilaterali, come l’Unione economica eurasiatica, la Comunità degli Stati indipendenti (CSI) e l’Organizzazione del Trattato di sicurezza collettiva (CSTO). Il Kazakistan ha storicamente stretto legami politici, economici e culturali con la Russia. Con il confine terrestre più lungo del mondo (7.591 km), intendiamo mantenere il livello di interazione commerciale ed economica con i nostri partner russi”. Così a LaPresse l’ambasciatore della Repubblica del Kazakistan in Italia, Yerbolat Sembayev. “Il Kazakistan – aggiunge – è uno Stato pacifico che ha volontariamente rinunciato a suo tempo al proprio arsenale nucleare e persegue con decisione la risoluzione pacifica delle questioni controverse nelle relazioni internazionali. Ribadiamo la necessità di una soluzione diplomatica del conflitto russo-ucraino basata sulla Carta delle Nazioni Unite e sui principi universalmente riconosciuti del diritto internazionale. Come è noto, nei primi giorni del conflitto, il presidente Kassym-Jomart Tokayev ha avuto conversazioni telefoniche con i presidenti di Russia e Ucraina, esortando le parti a cercare soluzioni pacifiche al conflitto e ad avviare il processo negoziale. Purtroppo, l’attuale situazione internazionale è caratterizzata da un alto grado di volatilità e imprevedibilità. Stiamo parlando di sfide e minacce come la crisi di fiducia e la crescente conflittualità tra i diversi Stati, l’erosione dei principi fondamentali del diritto internazionale, l’aggravarsi della minaccia terroristica e della corsa agli armamenti, l’intensificarsi di guerre ibride e commerciali. Dopo la fine del conflitto, siamo anche interessati a ristabilire presto un’elevata dinamica di cooperazione ampia e reciprocamente vantaggiosa con l’Ucraina. Il conflitto militare tra questi due Paesi ha un effetto doloroso sul cuore del popolo kazako. Crediamo quindi sinceramente che Mosca e Kiev troveranno un modo per risolvere pacificamente le loro divergenze nel prossimo futuro”.

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