Roma, 6 feb. (LaPresse) – A fronte di “carenze probatorie” nei confronti degli imputati assolti nel processo legato all’omicidio di Serena Mollicone, “si deve evidenziare come dall’istruttoria dibattimentale siano emersi consistenti e gravi elementi indiziari dai quali si deve necessariamente desumere l’implicazione nella commissione del delitto in esame di soggetti terzi, che sono rimasti ignoti”. È quanto si legge nelle motivazioni dei giudici della Corte d’Assise di Cassino che aggiungono, “ci si riferisce in primo luogo al rinvenimento di impronte dattiloscopiche all’interno dei nastri adesivi che legavano le mani e le gambe di Serena, impronte ritenute utili per l’identificazione e che non appartengono agli imputati”.
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