Roma, 6 dic. (LaPresse) – “Ho messo a dura il rapporto tra me e mio padre per una vicenda che politicamente non esiste”. Così Matteo Renzi, audito come teste nel processo Consip, a Roma, che vede imputato tra gli altri il padre, Tiziano. “L’Eni era importante, non Consip – aggiunge – Ho letto di forze dell’ordine che intercettavano senza autorizzazione e capite che c’è qualcosa che non torna”.

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