Islamabad (Pakistan), 14 ago. (LaPresse/AP) – Alla vigilia dell’anniversario della conquista di Kabul da parte dei talebani, l’ex presidente dell’Afghanistan, Ashraf Ghani, ha difeso la sua decisione fulminea di fuggire dal Paese, affermando di aver voluto evitare l’umiliazione della resa. Ghani ha detto alla Cnn che la mattina del 15 agosto 2021, con i talebani alle porte della capitale, era l’ultimo rimasto nel palazzo presidenziale dopo che le sue guardie erano scomparse e che quel giorno il ministro della Difesa gli aveva detto che Kabul non poteva essere difesa. Ghani aveva già cercato di giustificare le sue azioni il giorno della caduta di Kabul, ma oggi ha fornito ulteriori dettagli. Ha affermato che a uno dei cuochi del palazzo erano stati offerti 100.000 dollari per avvelenarlo e che non si sentiva più al sicuro. “La ragione per cui me ne sono andato è che non volevo dare ai talebani e ai loro sostenitori il piacere di umiliare ancora una volta un presidente afghano e fargli firmare la legittimità del governo”, ha detto, “Non ho mai avuto paura”.

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