Roma, 24 set. (LaPresse) – “Quando ci sono decreti e norme non si può fare altro che adempiere, avremmo voluto che questa cosa fosse messa più a sistema e in un momento di confronto con le organizzazioni sindacali, per capire se l’utilizzo di quello che è chiamato smartworking, che poi è stato homeworking, avesse invece prodotto dei risultati che potessero consentire di dire se effettivamente in alcune situazioni una percentuale fissata poteva migliorare la qualità del servizio erogato”. Così a LaPresse il segretario Uilpa Sandro Colombi commentando il Dpcm per il ritorno in presenza dei lavoratori della pubblica amministrazione dal 15 ottobre. “Ci siamo mossi sempre da questo punto di vista, non ci siamo mai opposti al rientro – sottolinea – ma abbiamo detto di valutare quali possono essere le amministrazioni che hanno più bisogno di smartworking e chi meno. Non tutte le amministrazioni sono uguali, la necessità di sedersi intorno al tavolo era indispensabile. Non disperiamo di farlo, con la trattativa all’Aran si punta a regolare il lavoro agile”

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata