Roma, 20 set. (LaPresse) – “Molti Paesi, come l’Italia, hanno deciso di porre al centro dei loro piani di ripresa e resilienza un modello di crescita più verde e inclusivo. Tuttavia, sappiamo già che è necessario fare di più. Noi siamo senz’altro un Paese che sostiene con convinzione il ruolo guida dell’Unione europea nell’affrontare i cambiamenti climatici. Siamo determinati a porre l’Ue sulla giusta traiettoria per ottenere una riduzione delle emissioni del 55% entro il 2030, e per azzerare le emissioni nette entro il 2050. Ma l’Unione europea oggi è responsabile soltanto dell’8% delle emissioni globali. Studi recenti mostrano la profonda interconnessione fra produzione di energia, emissioni di gas serra e cambiamenti climatici”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Mario Draghi, alla tavola rotonda ‘Climate Moments’, organizzata nella settimana di alto livello della 76esima Assemblea Generale delle Nazioni Unite. “Perciò, dovremmo convincere le persone e i Paesi a livello mondiale che accelerare la transizione energetica ha dei costi, ma genera anche grandi benefici – ha aggiunto -. Soprattutto nei Paesi emergenti e in via di sviluppo, la rapidità dei flussi di investimento indirizzati verso l’energia pulita è cruciale per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile”

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