Roma, 14 set. (LaPresse) -“Il G20 è responsabile nel suo complesso di circa quattro quinti delle emissioni globali. Gli effetti dei cambiamenti climatici danneggiano però in modo particolare gli Stati più poveri. Nove dei dieci Stati più colpiti da eventi meteorologici estremi tra il 1999 e il 2018 non sono infatti economie avanzate. Questi Paesi hanno beneficiato meno di altri del nostro modello di sviluppo, ma ne sono le principali vittime”.Così il premier Mario Draghi intervenendo alla Cerimonia conclusiva del G20 Interfaith Forum 2021. Nell’incontro su ambiente, clima ed energia a Napoli, il G20 ha riaffermato l’impegno a contenere il riscaldamento globale entro 1,5 gradi e a raggiungere zero emissioni nette entro il 2050 – continua – Intendiamo inoltre raccogliere finanziamenti pari a almeno 100 miliardi di dollari l’anno per aiutare i Paesi in via di sviluppo nella transizione ecologica. L’Italia organizza insieme al Regno Unito la COP26.  Papa Francesco, il Patriarca Ecumenico Bartolomeo e l’Arcivescovo di Canterbury hanno rivolto recentemente un appello alla comunità internazionale a “scegliere la vita”, per tutelare anche le generazioni future. Nella conferenza di novembre a Glasgow dobbiamo rispondere positivamente a questo invito e prendere decisioni coraggiose che coinvolgano tutti gli Stati”.

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