Roma, 3 set. (LaPresse) – “Se fosse introdotto un obbligo vaccinale generalizzato, dovrebbero essere previste le rispettive sanzioni per il caso di mancato rispetto”. È il parere del costituzionalista ed ex presidente della Consulta, Valerio Onida, raggiunto al telefono da LaPresse. “Sistemi come il Green pass, o analoghi, in realtà non comportano direttamente l’introduzione di un obbligo, ma di fatto si tratta di una sorta di imposizione indiretta di un obbligo – spiega -. Se, ad esempio, una persona svolge lavorativamente un’attività per la cui continuità si richiede la vaccinazione, di fatto non può essere mandato a casa, impedendogli di lavorare. Si parla anche del ricorso al tampone, ma non è immaginabile che una persona, che svolge stabilmente un’attività, sia tenuto ogni 48 ore a sottoporsi a un test”.

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