Ieri la scoperta di un nuovo sistema solare da parte della Nasa

"È un annuncio importante, perché è sostanzialmente una riprova che potremmo non essere soli nell'universo. Non abbiamo mai avuto prove fisiche, ma dall'altro lato la quantità di pianeti dell'universo è una cosa incredibile, non possiamo neanche arrivare a pensarci come numero. Bisogna immaginare che la Terra sia un granello di sabbia, e nell'universo ci sono tanti granelli di sabbia quanti ce ne sono in tutte le spiagge del mondo: è vero che siamo speciali, ma in questa specialità probabilmente ce ne sono tanti. A questo punto è probabile, forse sicuro che non siamo soli". Al TG Zero di Radio Capital l'astronauta Paolo Nespoli, che a maggio partirà per la sua terza missione spaziale, commenta così la scoperta di sette pianeti simili alla Terra annunciata dalla Nasa. 

"39 anni luce? È un problema di oggi. Noi come umani abbiamo un problema con i numeri grandi e le distanze. 39 anni luce per noi sono impossibili. Con una navicella di oggi andiamo a 30mila chilometri all'ora, ci vogliono 160mila anni per arrivare alla stella più vicina a noi, a 4 anni luce. Il tempo non è una misura fissa come noi crediamo: teoricamente c'è la possibilità di entrare in buchi neri, di passare all'altra parte dell'universo… cose da fantascienza, ma d'altronde la nostra vita di oggi, guardata 100 o 200 anni fa, è fantascienza", conclude Nespoli.
 

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