Hassan Rouhani annuncia la fine dell'Isis in diretta televisiva: "Grazie ai guerrieri dell'Islam, ai diplomatici, al governo iraniano e alla nazione, al supremo leader Ayatollah Ali Khamenei, alle forze armate, all'Iraq, alla Siria, al Libano - ha detto il presidente iraniano - per aver messo la parola fine ad un gruppo che non ha portato che male, distruzione, morti e dolore. Un gruppo armato, finanziato e nutrito dalle più grandi potenze e da alcuni paesi ultra-conservatori dell'area".
(LaPresse) Le scelte politiche di Trump riguardo il dossier nucleare iraniano fanno riemergere vecchi rancori. Durante un incontro con studenti all'università di Teheran e mentre la platea canta "morte all'America", la guida suprema, l'Ayatollah Ali Khamenei, sottolinea come gli Stati Uniti siano ancora il nemico mortale del paese. "Se non sviluppiamo appieno le difese militari, i nostri nemici si faranno più audaci, più aggressivi, vorranno attaccarci...". "Non dimenticate, cari ragazzi, cari giovani, che nel cammino verso il raggiungimento dei nostri obiettivi, gli Stati Uniti rimangono il nostro nemico giurato".