La nazionale Azzurra deve battere l'avversario 3-0 se vuole avere una chance per andare avanti

Resettare e ripartire, con la consapevolezza di non essere più totalmente padroni del proprio destino. L'Italvolley prova a leccarsi le ferite dopo la brusca battuta d'arresto contro la Serbia nella prima giornata delle Final Six di Torino e medita il riscatto. Un ko, quello inflitto dalla nazionale dell''italiano' Gbric, di quelli che fanno male, per il risultato netto e per come è maturato. Ma che tutto sommato può risultare salutare, a patto di aver compreso la lezione.

Il cammino della Nazionale di Blengini fino a qui è stato brillante, ha riacceso l'entusiasmo degli italiani verso la pallavolo e ha autorizzato sogni di gloria, considerata anche la location amica. La sentenza emessa dagli slavi ha rappresentato un brusco ritorno alla realtà. La Serbia si è dimostrata perfetta in ogni fondamentale, non ha sbagliato nulla: in sintesi, ha azzeccato la gara della vita. In costante affanno invece i ragazzi di Blengini, nonostante l'urlo dei 12mila del Pala Alpitour, costretti sempre a rincorrere e inceppandosi nelle cose elementari. I padroni di casa non hanno praticamente mai dato l'impressione di poterla ribaltare: hanno steccato i big, a partire dallo 'Zar' Zaytsev e Juantorena, poco efficaci.

L'accesso alle semifinali per gli azzurri è durissimo: la Polonia ha battuto la Serbia 3-0 (28-26, 28-26, 25-22), che aveva sconfitto l'Italvolley. Ora la nazionale di Blengini dovrà battere 3-0 la Polonia venerdì sera e sperare nel quoziente punti mentre la Serbia è entrare nelle semifinali.

"Abbiamo perso contro una squadra che ha giocato meglio di noi", ha ammesso Simone Giannelli nell'incontro odierno con la stampa. "Il risultato è stato netto e hanno meritato la vittoria piena. Dobbiamo fare una grande partita per continuare a sperare". "La Serbia ha disputato una partita perfetta, noi ci siamo innervositi troppo", l'analisi di Simone Anzani. "Ora dobbiamo resettare tutto e ripartire. Anche battute d'arresto come questa contro la Serbia ci serviranno da insegnamento, dobbiamo avere la forza per reagire. Ci aspetta una partita durissima. Dobbiamo essere bravi a tramutare questo carico emotivo in determinazione e voglia di portare a casa un risultato positivo".

Daniele Mazzone, che ha chiuso il match con il miglior bottino della squadra tricolore, ha elogiato la nazionale slava "molto brava in difesa. Siamo amareggiati per come è finita, probabilmente in alcuni fondamentali, che sono poi il termometro della squadra, come la copertura e difesa potevamo e dovevamo fare meglio. La Serbia ha espresso un ottimo gioco, credo – ha sottolineato – che contro qualsiasi altra squadra avrebbero vinto".

Nel dopogara di mercoledì, ha spronato il gruppo anche : "Non è finita. Dovremo vincere per forza contro la Polonia se vogliamo andare avanti. Scendiamo in campo con un altro atteggiamento. E' la nostra finale". Intanto, nella Pool I, gli Usa hanno staccato il pass per la semifinale battendo la Russia 3-0: domani, contro il Brasile, c'è in palio il primo posto del girone. E' finita, e questa è certamente una sorpresa, l'avventura mondiale dei ragazzi di Shliapnikov. 

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata