Bergerac (Francia), 25 lug. (LaPresse) – “Eravamo vicini all’arrivo, anche con i miei compagni stavamo un po’ più indietro nel gruppo. Sapevamo che davanti c’era Navardauskas, l’obiettivo era quello di non prendere rischi, con la pioggia è sempre più difficile”. Queste le sensazioni della maglia gialla Vincenzo Nibali all’arrivo della 19/a tappa del Tour de France, condizionata da una caduta a meno 3 km dall’arrivo che ha suddiviso il gruppo in diversi tronconi. “Ci sono tante persone che mi hanno aiutato, dalla trasferte che ho fatto con una società di Messina, che da lì mi hanno portato in Toscano – ha aggiunto ai microfoni di Rai Sport – Cercando di farmi crescere ciclisticamente, è stato un viaggio lungo fino ad arrivare ai professionisti. Io una leggenda? Non penso di esserlo, mi limito a far divertire le persone e a vincere, le vittorie mi ripagano di tutti i sacrifici e gli sforzi”.

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