Lo sport e il tennis celebrano Nicola Pietrangeli, scomparso ieri, lunedì, a 92 anni. Primo azzurro a vincere uno Slam e unico italiano inserito nella Hall of Fame mondiale, quella di Pietrangeli è una figura che ha attraversato generazioni, lasciando un’impronta indelebile dentro e fuori dal campo. Come ricordato dal presidente del Coni, Luciano Buonfiglio, che ha parlato di “profondo dolore per la scomparsa non solo di un campione straordinario, ma di un’icona. Pietrangeli ha incarnato il tennis italiano, portando l’Italia sulla ribalta internazionale” e lasciando un’eredità di valori che resterà per sempre. Il presidente della Fitp, Angelo Binaghi, va oltre le cifre: “Oggi perdiamo il nostro simbolo più grande, e io perdo un amico“. Pietrangeli non era soltanto record e Coppe Davis, “era un modo di essere”, spiega Binaghi. “Con lui abbiamo capito che potevamo competere con il mondo – prosegue Binaghi, che conserva una foto che lo ritrae da bambino, raccattapalle, davanti al suo idolo – Quella immagine è un simbolo. Tutto, per me, è cominciato lì. Nicola era il tennis”. Poi la voce del presente, quella di Filippo Volandri, attuale capitano azzurro di Davis: “Perdiamo un gigante. Pietrangeli è stato il primo idolo per chiunque abbia amato questo sport. Con la sua ironia e i suoi consigli sapeva ricordarti cosa significhi rappresentare l’Italia. Ha aperto la strada a tutti noi”.
Panatta: “Era un amico”
Storico il dualismo con Adriano Panatta che nel giorno della scomparsa lo definisce un “amico” con cui “ogni tanto ci beccavamo” ma “era un gioco che facevamo”. È stato un “personaggio straordinario – aggiunge Panatta – al di là di essere un campione assoluto che ha vinto praticamente tutto quello che c’era da vincere nel periodo in cui giocava. Alla mia nascita lui era un 17enne che giocava al tennis Parioli ed era già una promessa, poi abbiamo fatto un po’ il cambio della guardia io e lui. Abbiamo anche giocato insieme, ci siamo divertiti, abbiamo fatto le vacanze insieme. Io e Nicola eravamo molto amici”. Ha poi rivelato il dolore vissuto da Pietrangeli negli ultimi mesi per la perdita del figlio: “La cosa che mi faceva più male in questo ultimo periodo era che non volevo che soffrisse: lui ha avuto un colpo tremendo quando è morto Giorgino poco tempo fa. L’ultima volta che l’ho chiamato, pochi giorni fa, gli ho detto ‘alzati dal letto, accidenti a te’. Lui mi diceva che non voleva alzarsi. Però ha fatto una vita bellissima”.
L’omaggio del Roland Garros e di Rafael Nadal
Anche il Roland Garros, teatro di alcuni dei suoi trionfi più grandi, ha reso omaggio a Pietrangeli: “Lascia un’eredità straordinaria. Un narratore brillante e un campione che ci mancherà profondamente”. Poi Rafael Nadal che nel porgere le condoglianze alla famiglia, pubblica una foto che li ritrae insieme con un messaggio: “Ho appena saputo della triste notizia della partenza di un grande del tennis italiano e mondiale. Rip Nicola”. Per il ministro dello Sport, Andrea Abodi, Pietrangeli è stato una “leggenda che ha scritto la storia del tennis italiano, un rivoluzionario“, capace di coniugare grandezza sportiva e semplicità umana. Il cordoglio istituzionale arriva anche dal Quirinale e da Palazzo Chigi: il presidente Mattarella ricorda “successi e umana simpatia”, mentre la premier Meloni sottolinea come abbia “portato in alto il nome dell’Italia nel mondo”.

