Amsterdam (Olanda), 31 mag. (LaPresse) – “L’Inter ha cercato di distruggermi, se non avessi avuto personalità, avrei smesso di giocare a calcio”. Parole pesanti quelle che Wesley Sneijder rivolge alla sua ex squadra rievocando la sua esperienza in nerazzurro. In un’intervista al quotidiano olandese ‘Telegraaf’, il trequartista attualmente in forza al Galatasaray si toglie più di un sassolino dalla scarpa, rievocando gli ultimi mesi vissuti a Milano e commentando la deludente annata nerazzurra. “Per i giocatori e i tifosi dell’Inter l’ho trovato terribile. Ma per alcune persone – spiega Sneijder dal ritiro con la nazionale dell’Olanda – non mi spiace il fatto che il club sia arrivato nono in Serie A, che l’allenatore sia stato costretto ad andarsene e che la squadra non potrà giocare in Europa. Spero che ora i dirigenti si mettano a riflettere. Quello che è accaduto è indegno per l’Inter”.

“Ogni giorno – svela l’olandese al quotidiano – cercavano di colpirmi. Un esempio? Una volta ho portato una persona con me all’allenamento e l’ho lasciato nel bar insieme agli ospiti degli altri giocatori. Quando sono tornato, non c’era più. L’avevano messo in un piccola stanza, senza finestre”. Sneijder rincara la dose: “Molte persone lì non meritano la mia fiducia. Ma è stata una situazione che mi ha reso ancora più forte”. Il giocatore sottolinea inoltre come la vicinanza della moglie abbia aiutato durante il difficile periodo: “Yolanthe è stata il mio grande sostegno”, spiega.

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