Dortmund (Germania), 27 lug. (LaPresse) – Brutto risveglio per il Bayern Monaco del nuovo corso targato Pep Guardiola. Dopo il triplete ottenuto l’anno scorso i bavaresi vedono subito sfumare il sogno di conseguire il Grande Slam perdendo 4-2 la Supercoppa di Germania proprio contro il Borussia Dortmund che era stato battuto dai bavaresi nella finale di Champions League. Vittoria meritata quella dei gialloneri, in una partita con pochi tatticismi e ricca di occasioni da rete. La squadra di Klopp è parsa più avanti fisicamente rispetto ai campioni di Germania e con un’identità di gioco ben definita rispetto a un Bayern che ha vissuto molto sulle proprie individualità e ancora alla ricerca dei giusti automatismi. Già al 6′ la strada per i gialloneri si fa in discesa dopo il gol da due passi di Reus complice un erroraccio di Stark, che sostituiva l’indisponibile Neuer. Shaqiri sfiora in due occasioni il pareggio, ma Weidenfeller salva i suoi. Dall’altra parte è il solito Lewandowski a sfiorare il raddoppio, ma Stark di piede si riscatta.

Nella ripresa le due squadre concretizzano le occasioni fallite nel primo tempo. Robben dopo un primo tempo anonimo sale in cattedra realizzando di testa il pareggio sul perfetto cross dalla destra di Lahm. La gioia degli ospiti dura poco: due minuti dopo sul cross di Gundogan Van Buyten per anticipare Lewandowski insacca di testa nella propria porta. Un minuto dopo per il Bayern sembra finita: Gundogan fa tutto da solo, salta un uomo e con il destro trova un velenoso tiro a giro che si infila sul palo più lontano da Stark. Il Bayern accusa il colpo del 3-1, ma ancora una volta rientra in partita grazie al suo uomo più carismatico, Arjen Robben. Il cross rasoterra di Lahm viene intercettato dall’olandese che elude l’intervento dei due centrali del Borussia e batte Weidenfeller. Il Bayern spinge, coglie anche una traversa con Muller, ma nel finale capitola: in contropiede Aubameyang si trova solo davanti al portiere e serve Reus che da due passi a porta vuota regala alla squadra di Klopp la rivincita della Champions League persa. Il Bayern invece si riscopre vulnerabile. Per Pep Guardiola ci sarà da lavorare.

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