L'altoatesina compromette tutta la sua gara e finisce al 33esimo posto
Sulla carta poteva essere la prima medaglia italiana, invece è stata la prima delusione. La carabina di Petra Zublasing non è precisa dai 10 metri, anzi. L'altoatesina compromette tutta la sua gara con una prima delle quattro serie di qualifica deficitaria che finisce per relegarla addirittura al 33esimo posto. Una posizione che non rispecchia assolutamente il valore di un'atleta che ha già dimostrato di essere una campionessa. "Cosa è successo? Che le Olimpiadi sono le Olimpiadi", dice a testa bassa il fidanzato Niccolò Campriani. Lui di ori olimpici se ne intende. Il dt della nazionale Valentini Turisini precisa che Petra "non si è sparata nei piedi" ma ammette che "il punteggio finale non era sufficiente per raggiungere una finale olimpica". "Quando si inizia con una prima serie così poi si perdono le speranze e lo sapeva anche lei", dice ancora.
Le prime parole di un'abbacchiata Zublasing sono una fotografia del suo morale. "Quando va così fa male all'anima – dice – mi spiace tanto per chi mi sta vicino e crede in me. Oggi non andava niente". Dopo la prima serie da incubo la tiratrice ha anche voluto consultare il proprio allenatore.
"E dopo mi sono messa a sparare bene – racconta – ma facevo due colpi buoni ed il terzo non entrava così perdevo sicurezza. Mi spiace, però se guardo questi anni di lavoro la preparazione per arrivare qui è stata la migliore possibile".
Per l'altoatesina 'atipica' per la sua usuale esuberanza ora la c'è la prova più dura. Resettare tutto e mirare la prova sulle tre posizioni dai 50 metri. "Per me sono più intuitivi – conclude con un briciolo di speranza – sono più fiduciosa".
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