Napoli, 19 dic. (LaPresse) – “Crediamo di poter vincere, ci sono tre squadre forti che possono lottare fino in fondo. Nello spogliatoio parliamo molto di questa opportunità, sarebbe un grande sogno”. Rafael Cabral Barbosa, portiere del Napoli, non nasconde le ambizioni della squadra partenopea. “Questo Napoli sta lavorando per fare bene, parliamo molto con il mister e facciamo ciò che ci dice in allenamento”, spiega il giocatore brasiliano ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli tornando sull’ultima giornata di campionato. “Siamo contenti di aver vinto con l’Inter, ora – prosegue – dobbiamo continuare su questa strada, a cominciare da Cagliari. Non sarà semplice perché loro sono una buonissima squadra, che fa pressing e velocità. Credo che possiamo vincere e fare bene, giochiamo partite molto importanti e vogliamo regalare un altro successo ai nostri tifosi, per dare loro un bel regalo di Natale. Sarà l’ultima gara dell’anno e speriamo bene, giocheremo con intensità e orgoglio”.

“Napoli è bellissima, sono arrivato in una grande società con giocatori fortissimi, un grande tecnico e una tifoseria spettacolare. Sono molto contento di essere approdato in azzurro”, racconta ancora Rafael spendendo belle parole per il collega e compagno di squadra Reina: “Tutti possiamo imparare, io lo sto facendo con lui, una straordinaria persona oltre che un portiere eccezionale. Spero di apprendere il più possibile da Pepe”. “In Brasile – continua il portiere dei partenopei – mi allenavo sulle punizioni di Neymar, abbiamo vinto sei titoli insieme, e sono felice perché sta facendo cose eccezionali al Barcellona, è un fenomeno ed un grande amico. Secondo me diventerà come Messi, ne sono sicuro al 100%. Lo vedo giocare in Spagna e sembra sia un veterano, invece è arrivato da pochi mesi”.

In quanto alla possibilità di essere convocato nella Selecao per i Mondiali del prossimo anno in Brasile, “ci conto, sarebbe un sogno”, chiarisce Rafael. “Ora c’è Scolari, io spero di avere un’opportunità lavorando al meglio con il Napoli, per me è importante fare bene in azzurro. Giocare in Brasile, poi, è bellissimo e ho visto che clima si respirerà grazie alla Confederation Cup”. “Le differenze con la scuola italiana? Il calcio brasiliano è simile al vostro, qui però c’è più tattica e mi piace molto”, aggiunge Rafael che si dichiara “un ragazzo umile” e spera “di emulare i miei connazionali Dida e Julio Cesar, che in Italia hanno vinto tutto”.

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