Torino, 3 lug. (LaPresse) – “Sono una sognatrice e se devo farlo lo faccio in grande. Già entrare tra le prime otto sarebbe un sogno”. Federica Pellegrini continua ad ostentare prudenza, eppure i brillanti risultati ottenuti nel dorso, nel quale si è tuffata in questo anno ‘sabbatico’, invogliamo all’ottimismo in vista dei prossimi Mondiali di Barcellona. L’appuntamento della Swimming Cup, due serate divise tra Milano e Torino, ha confermato che la veneta ha ‘assorbito’ al meglio la specialità, per lei, inedita. Nella seconda tappa, quella piemontese, Pellegrini, osannata dal pubblico, ha trionfato senza vere difficoltà nei 200, la gara che la vedrà impegnata all’evento spagnolo, davanti a Federica Sorriso. Non si è ripetuta nella successiva gara dei 50, dove è stata preceduta da Stefania Cartapani. “Non sapevo di dover correre anche i 50, sono corsa a prendere gli occhialini e mi son buttata in acqua”, ha rivelato la veneta prima di analizzare la sua prestazione: “I 200 mi vengono più facili anche in situazioni non proprio buonissime. Oggi più che il livello cronometrico, abbiamo prediletto la parte tecnica, in particolare la partenza. Ho sbagliato apnea e virate, il tempo va bene ma non è stata una gara tirata”. I frutti del duro lavoro portato avanti con il tecnico Lucas si fanno vedere e a questo punto non resta che aspettare il grande appuntamento di Barcellona per vedere come si comporterà la stella del nuoto azzurro.

Chi si gode il successo è Filippo Magnini, vincitore della gara dei 100 stile libero: “Sono contento, ho fatto una bella gara. Il 49″4 di oggi è uno dei miei migliori tempi sotto carico”. “Mi sono allenato ieri e stamattina per testarmi. Sono molto facile della prima vasca – ha aggiunto – poi ho fatto un buon ritorno, sono un agonista e la gara la voglia fare sempre al massimo”. In ottica Mondiale, Magnini si dice “tranquillo, mi sto allenando bene”. Ma il pesarese sa che servirà un ulteriore salto di qualità. Quello che Fabio Scozzoli insegue per riscattare la delusione di Londra. Il romagnolo si è vendicato nella serata torinese della sconfitta di ieri a Milano contro il grande rivale Cameron Van der Burgh vincendo la gara dei 100 rana. Il sudafricano ha poi replicato aggiudicandosi la gara ‘australiana’ dei 50 rana. Come a dire: niente illusioni. E l’azzurro lo sa bene. “Non credo basti così poco per il Mondiale, ce la giocheremo in tanti ma questa era solo una piccola battaglia. La grande gara sarà a Barcellona”, spiega. Sulla deludente prestazione dell’avversario nella prima gara, l’azzurro non si sbilancia: “Penso che non abbia gareggiato come doveva, non è facile fare due gare impegnative così vicine”. Nelle altre gare della serata, da segnalare la vittoria della danese Janette Gray Ottesen nei 100 farfalla davanti alla nostra Ilaria Bianchi.

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