La frattura tra i due piloti non è sanata ma entrambi sembrano pronti a voltare pagina in vista dell'imminente Gran Premio delle Americhe

Una tregua più che una pace. A quasi due settimane dal rovente, per lo meno in pista, weekend in Argentina, Marc Marquez e Valentino Rossi sono tornati a confrontarsi, in due conferenze stampa separate, quasi a rimarcare come la frattura sia tutto fuorché sanata, sui fatti di Termas de Rio Hondo. I due fuoriclasse su due ruote sono rimasti sulle loro posizioni, ma entrambi sembrano pronti a voltare pagina in vista dell'imminente Gran Premio delle Americhe, che si correrà questa domenica. Almeno sulla carta.

"Adesso dobbiamo pensare a questa gara, sono passati un po' di giorni e quello che pensavo l'ho già detto dopo l'Argentina", ha sentenziato il campione di Tavullia. "Sarebbe una perdita di tempo continuare. C'è una gara da fare e dobbiamo concentrarci su questo weekend". Proprio ad Austin è in programma un incontro tra la safety commission e i piloti. "Sentiremo cosa ci dicono – ha aggiunto – La mancata presa di posizione degli altri piloti? Li capisco, così non si perde troppo tempo".

La rivalità tra Rossi e Marquez ha ricordato a molti quella in Formula 1 tra Ayrton Senna e Alain Prost. "Parlare come fecero loro? Forse non è ancora il momento, magari in futuro – ha proseguito il 'Dottore' – Senna e Prost si giocavano il Mondiale, in Argentina non aveva senso quella manovra perché mi avrebbe superato la curva dopo". Dopo questa mezza apertura al campione del mondo in carica Rossi si è concentrato sulla gara statunitense. "Lo stato d'animo è buono. In Argentina era una gara difficile, in condizioni difficili e che ci ha fatto preoccupare perché siamo andati piano. Mi serviva qualche punticino in attesa di tempi migliori – ha ricordato – Ma ora sono pronto, e riandare in pista è la cosa che serve di più a tutti. Questo circuito è molto difficile, c'è parecchio da fare. Ci sono tante curve. Dobbiamo fare solo il nostro lavoro e fare il massimo".

Cerca di mettere acqua sul fuoco pur senza fare marcia indietro anche il pilota della Honda. "Io ho fatto in Argentina quello che credevo giusto. Ho commesso un errore, l'ho accettato e sono andato a chiedere scusa. Da parte mia non c'è problema. Non porto rancore – ha spiegato Marquez – In ogni gara ci sono nuove situazioni, andiamo tutti al limite e possiamo commettere errori, come quando si cade da soli". Il fuoriclasse di Cervera è sicuro che il weekend di Termas de Rio Honda gli possa essere di insegnamento. "Sono successe molte cose domenica, ma sono una persona e un pilota a cui piace imparare, e penso che da quella giornata tutti possano imparare molte cose – ha evidenziato lo spagnolo – Altri piloti potrebbero lamentarsi con la direzione gara? Io non credo sia un tutti contro Marquez. I piloti sapevano le condizioni che c'erano in Argentina, ci sono stati più errori del normale, ne ho già parlato con loro. L'importante è che non succeda più in futuro". Pace fatta o dichiarazioni di facciata? Solo la pista emetterà il verdetto definitivo.

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