Roma, 12 nov. (LaPresse) – “Roma-Juve? Partita particolare, io l’ho cancellata. Ho totale fiducia nei miei ragazzi. Anche con questi episodi contrari, dobbiamo essere sicuri che questa squadra darà sempre il meglio. Che vinca il migliore? Allora vinciamo noi, siamo i più forti”. Lo ha detto Rudi Garcia, allenatore della Roma, ricevendo il premio ‘Etica nello Sport’ all’Università Tor Vergata presso la facoltà di Economia.

Per quanto riguarda il fair play, il tecnico francese protagonista di una protesta vibrante in occasione del match contro la Juve con il celebre gesto del violino, ha però dichiarato nelle dichiarazioni riportate dal sito LaRoma24.it: “L’avversario rimane l’avversario ma dobbiamo rispettarlo. Ha gli stessi nostri parametri, dobbiamo usare fair play. Non è sempre facile: anche se il calcio è solo un gioco ci sono tanti parametri anche economici e c’è pressione. C’è una copertura mediatica importante che amplifica tutto. Bisogna sempre prendere tempo per avere la testa fredda e sempre tenere fermi i nervi. Su questa cosa dipende sempre dalla qualità della gente. Se la gente è di qualità le cose vanno bene. Io ho la fortuna di avere una squadra intorno a me, tutti gli allenatori e giocatori, che prima di essere buoni giocatori sono buoni uomini. Possiamo andare avanti nel rispetto dell’avversario”.

Nel rispondere alle donande degli studenti, Garcia ha parlato delle differenze attuali tra il calcio italiano e quello negli altri paesi: “Abbiamo tutti la stessa passione, tifare una squadra è bellissimo, ancor di più se è la Roma. Andare allo stadio deve essere una festa e sulle tribune dico di seguire l’Inghilterra. Ma allo stadio ci si deve arrivare anche comodamente. Dobbiamo avere stadi nuovi in Italia e il calcio tedesco è l’esempio. Tra due anni, penso, avremo un nuovo stadio e questo sarà un vantaggio soprattutto per i tifosi della Roma”. Infine il tecnico giallorosso ha parlato ovviamente di Francesco Totti. “Lui è fantastico, il giocatore che ha voglia di giocare tutta la partita (ride, ndr) e anche l’uomo. È di una grande umiltà che pensa sempre alla squadra. Ho trovato in Checco non solo un grande campione ma un uomo all’altezza del campione. Lui lo sa, è una delle prime cose che gli ho detto, mi piacerebbe vincere con il capitano”.

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