Si sperava in un tedesco, invece domina un altro tedesco

Sebastian Vettel con la sua Ferrari rossa e bianca, non ha nemmeno preso posto in griglia: durante il giro di ricognizione, una fumata copiosa e sinistra ha certificato la rottura del motore. E' il secondo cedimento dopo il ko di Kimi Raikkonen, in Australia, a testimonianza che la casa di Maranello oltre alle prestazioni deve ritrovare l'affidabilità. Le une e l'altra sono già in possesso della Mercedes, che ha di nuovo vinto, ancora con Nico Rosberg. Il pilota tedesco ha sfruttato una partenza perfetta e gli intoppi di Lewis Hamilton, coinvolto in una serie di sportellate alla prima curva del Gp del Bahrain. E' stato cinico e perfetto.

Non c'è mai stata gara per davvero, lo strapotere delle Mercedes è riemerso quasi subito, cancellando le buone sensazioni dei giorni scorsi e i buoni propositi dei ferraristi. Il gap continua a esserci ed più evidente di qualsiasi chiacchiera a lingua sciolta: quel "è frustrante" pronunciato da Vettel al rientro ai box diventa la fotografia di un disagio, come le parole di Maurizio Arrivabene, il team principal, alla fine della gara. "Si vince senza errori". Già.

Insomma, dopo due Gran Premi siamo pressapoco nella stessa situazione dell'anno scorso, con la Rossa prima tra i secondi: che, a quanto pare, è un risultato considerato insufficiente dal presidente Sergio Marchionne in giù. Negli ultimi mesi, con la monoposto nuova, qualcosa è stato limato, ma non abbastanza da porre la lotta per il mondiale in una condizione paritaria.

Si sperava in un tedesco, invece domina un altro tedesco. La grande novità, infatti, è che a comandare non è più Hamilton ma Rosberg, a punteggio pieno, sfacciato alla partenza, ponderato e moderato durante la gara, condotta sempre in testa, dal primo all'ultimo giro, dosando il vantaggio con i tre cambi gomme, marcando Raikkonen con grande umiltà, domando i bollenti spiriti del campione del mondo, staccato di 17 punti. Rosberg al sedicesimo successo in F1, come Stirling Moss: non male. Il prossimo appuntamento è in Cina, tra due settimane. Basterà alla Ferrari per rosicchiare alctri centesimi alla Mercedes?
 

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