Nuova Delhi (India), 27 ott. (LaPresse) – “Ho visto la caduta, ma non avrei mai pensato a un finale del genere”. Il pilota della Ferrari Fernando Alonso ha vissuto in diretta televisiva la morte di Marco Simoncelli e nella conferenza stampa di presentazione del Gran Premio dell’India, riviva quei terribili momenti.

“Sono rimasto scioccato per due o tre giorni. Noi piloti sappiamo che le gare sono pericolose – ha detto lo spagnolo al Circuito Internazionale di Buddh di Greater Noida. – ma quando abbassi la visiera, l’amore per la competizione ti fa pensare che il rischio non esiste. Invece bisogna sempre ricordarselo”. “320 chilometri all’ora è all’incirca la massima velocità che si può raggiungere su questa pista – ha concluso Alonso – e se succede qualcosa alla tua auto c’è il rischio che possa esserci un grave incidente. Ma a queste cose non ci pensi quando sei alla guida”.

Anche il sette volte campione del mondo di Formula 1, Michael Schumacher, si è detto colpito per le due morti di campioni degli sport motoristici in un mese come Dan Wheldon e Marco Simoncelli ma crede che ciò sia dovuto più al destino che alla mancanza di sicurezza nelle gare.

Il tedesco ha aggiunto che rispetto al passato le condizioni di sicurezza sono “enormemente migliorate” ma nonostante ciò i piloti sono consci del rischio di poter incorrere in gravi incidenti.

“E’ qualcosa che chiamerei destino – ha concluso – ed il destino è una cosa con cui tutti i noi dobbiamo fare i conti. Sono toccato da quello che è successo ma, purtroppo, devo dire che è la vita”.

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