Tel Aviv (Israel), 10 giu. (LaPresse) – “A questo punto del cammino non ho preferenze, una squadra vale l’altra. Ci penserò dopodomani, per il momento devo concentrarmi sulla Norvegia”. Così nella conferenza stampa della vigilia, con l’Under 21 già qualificata con un turno di anticipo, Devis Mangia preferisce vivere il presente e preparare nel migliore dei modi i novanta minuti di domani. “Dobbiamo sempre ricordare che indossiamo la maglia azzurra – continua il tecnico – e che questi colori vanno onorati. Massimo rispetto per tutti gli avversari: anche se siamo già in semifinale, scenderemo in campo per fare la nostra partita visto che le carte in regola ce le abbiamo. Per questo andrà in campo chi sta meglio fisicamente e mentalmente”. Anche perché la Norvegia, quattro punti in classifica due in meno dell’Italia, punta a vincere il girone: “Proprio come noi – sottolinea Mangia – in questo abbiamo la stessa mentalità. Loro, in più, hanno il vantaggio di stare molto bene fisicamente perché sono in pieno campionato. Quindi massimo rispetto per i nostri avversari, massima concentrazione e determinazione”.

Parole chiare. Anche per questo il tecnico si è presentato in conferenza stampa insieme a Paloschi: “E’ l’esempio di giocatore – spiega – che più mi ha messo in difficoltà in questo raduno, al momento di fare delle scelte: Paloschi non ha mai sbagliato un approccio negli allenamenti, per questo domani sarà in campo”. L’unica certezza, dunque, si chiama Paloschi. Per il resto Mangia non parla di formazione. Altra certezza, ma in senso assai diverso, è l’assenza di Lorenzo Insigne che, uscito dal campo in barella nella gara con Israele dopo aver ricevuto un colpo alla caviglia nel finale del primo tempo, ha riportato un trauma contusivo-distorsivo alla caviglia sinistra. Il medico azzurro, dottor De Carli, ha fatto il punto della situazione: “Per Insigne stiamo procedendo passo dopo passo. Già oggi abbiamo registrato dei miglioramenti, la caviglia è meno gonfia e il giocatore cammina liberamente. Ovviamente non sta effettuando lavoro attivo, ma solo rieducazione funzionale in acqua e sedute di fisioterapia più volte al giorno con l’obiettivo di farlo tornare a lavorare sul campo dopo la gara con la Norvegia”.

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