Dal nostro inviato Antonio Martelli.

Mangaratiba (Brasile), 17 giug. (LaPresse) – “La ricetta per la vittoria di Manaus? Ovviamente è segreta”. Per vincere un Mondiale non bisogna lasciare nulla al caso e l’alimentazione in una situazione particolare come è quella in Brasile è uno degli aspetti fondamentali. A prendersi cura della dieta degli Azzurri sono due donne, la dottoressa-nutrizionista Elisabetta Orsi e la collega Veronica Nardi. A loro spetta il compito di curare nei minimi dettagli tutto quanto serve ai calciatori per essere in forma, sopportare i carichi di lavoro e adattarsi soprattutto al clima e alle condizioni ambientali del Brasile. “Il nostro lavoro è iniziato l’anno scorso quando in occasione della Confederations Cup abbiamo avuto modo di testare le condizioni climatiche e l’adattamento dei singoli giocatori. Dal rientro abbiamo impostato il nostro lavoro sull’identificazione di un programma alimentare che favorisse un’ottimale idratazione e riducesse al minimo i processi infiammatori causa principale di affaticamento precoce ed eventuali infortuni”, ha spiegato a LaPresse la dottoressa Orsi. Tra i più importanti nutrizionisti-dietisti italiani, con 20 anni di provata esperienza nel mondo dello sport e dell’atletica in particolare, la prof monzese è dall’anno scorso membro attivo dello staff azzurro. La Orsi non è sola al Portobello Resort. “Lavoriamo in equipe, medici e preparatori forniscono a me e alla mia collega la dottoressa Nardi dati relativi al tipo di lavoro e ai risultati di test e analisi individuali che ci permettono di personalizzare la proposta alimentare ad ogni giocatore”.

Di solito la Nazionale porta il cibo direttamente dall’Italia, ma in Brasile sono stati inseriti nella dieta dei giocatori alcuni prodotti del luogo. “Non potevamo ignorare i benefici dei prodotti brasiliani e così la nostra dieta prevede l’utilizzo sopratutto di frutta come l’ananas, la papaia, il mango, la guava, la maracuja. Tutti alimenti ricchi in vitamine – ha spiegato la nutrizionista azzurra – sali minerali ma soprattutto antiossidanti. Per l’idratazione utilizziamo l’acqua di cocco ottima fonte di minerali ben bilanciati”. Proprio l’idratazione è la chiave per consentire ai calciatori di reggere i ritmi di lavoro con il caldo e l’afa brasiliani. Il primo banco di prova era quello più temuto, a Manaus, ed è stato superato brillantemente vista la vittoria sugli inglesi anche grazie ad una miglior freschezza mostrata dagli Azzurri in campo: “Abbiamo giocato tutto sull’idratazione che avevamo calcolato con simulazioni fatte durante il ritiro in Italia. L’idratazione proposta – ha raccontato la Orsi – con alimentazione curata nel tipo e nel quantitativo di sali da utilizzare nel giorno che precede la partita. Ovviamente la ricetta è segreta!”. Nel ritiro del Portobello Resort gli alimenti proposti sono ovviamente i classici per un atleta: “Quello che vi posso dire è che gli Azzurri mangiano a colori! Più frutta e verdura rigorosamente colorata visto che ogni colore corrisponde a un prezioso nutriente”.

La dieta è stata variata anche in base alle zone e agli orari in cui si andrà a giocare, dopo Manaus i ragazzi di Prandelli giocheranno all’ora di pranzo a Recife e Natal. “Abbiamo cambiato la dieta solo nelle tempistiche di assunzione e nella distribuzione dei pasti. Una merenda ricca in carboidrati prima di Manaus, una colazione ‘rinforzata’ prima di Recife e Natal dove saranno preparati dei centrifugati di frutta e verdura per ridurre gli effetti collaterali di troppa fibra prima della gara ma per mantenere tutti i benefici dei sali minerali delle vitamine e degli antiossidanti tipici di questi alimenti”. Grande attenzione e controllo nei minimi dettagli, ma la professoressa Orsi non è un sergente di ferro e permette anche qualche piccola trasgressione e peccato di gola. “Anche se qualche trasgressione è permessa, i nostri azzurri sono dei grandi professionisti e a mia sorpresa sono i primi a rispettare le regole”, ha rivelato. “Comunque non ci facciamo mancare un buon gelato, una fetta di crostata o un bicchiere di birra ottimo integratore di sali per il dopo partita. Ovviamente senza esagerare”, ha concluso. E allora agli Azzurri non resta altro da fare che prepararsi al meglio per battere Costa Rica e poi chissà festeggiare ‘alla tedesca’ con un bel boccale di birra fresca.

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