Bruxelles (Belgio), 4 ott. (LaPresse/AP) – Secondo l’Alta Corte dell’Unione Europea gli appassionati di calcio dovrebbero essere liberi di utilizzare il decoder satellitare più economico a disposizione per guardare le partite, anche se questo va contro gli accordi esclusivi firmati dalle emittenti televisive con le varie Lege sportive nazionali. La Corte Europea di giustizia ha dichiarato “contrari al diritto comunitario” tutti quei contratti esclusivi firmati dalle emittenti televisive che impediscono agli appassionati di paesi esteri di vedere le partite dei campionati nazionali con decoder più economici. La decisione colpisce soprattutto il lucrativo contratto firmato dalla Premier League con varie emittenti europee e potrebbe avere un impatto enorme sugli introiti che il campionato inglese riesce ad ottenere dalla cessione dei propri diritti tv nel resto d’Europa.

In particolare la Corte Europea considera illeggittimi, perchè contrarie alle norme sul mercato unico, i limiti territoriali e nazionali stabiliti dagli accordi per l’utilizzo di schede per decoder. “Una normativa nazionale che vieta l’importazione, vendita o l’uso di schede di decoder stranieri è contraria alla libera prestazione dei servizi e non può essere giustificata”, si legge nel comunicato della Corte.

Da quando i diritti tv della Premier League sono stati venduti con accordi per la trasmissione in esclusiva all’interno dei vari territori nazionali, gli appassionati si sono dovuti dotare di particolari decoder e particolari schede per la ricezione del segnale. In Gran Bretagna, però, alcuni pub che pagano abbonamenti molto salati hanno provato ad aggirare questi accordi acquistando schede per decoder greche ad un costo inferiore. La Premier League è di gran lunga il campionato di calcio più ricco del mondo. L’ultimo accordo sui diritti tv porterà la bellezza di quasi 3 miliardi di dollari in tre anni nelle casse dei club inglesi.

amr

041118 Ott 2011

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