Quarto l’altro italiano Davide Cimolai

Matteo Trentin campione d’Europa di ciclismo su strada. Trentin ha battuto in volata un gruppetto di fuggitivi. Secondo l’olandese Van der Poel, terzo il belga Van Aert. Quarto (grande prova la sua) l’altro azzurro Davide Cimolai.

Quello di Trentin coincide con il primo titolo di Davide Cassani da commissario tecnico dei professionisti. Successo meritato per la nazionale del tecnico romagnolo: gli azzurri hanno corso sapientemente, senza farsi prendere dalla frenesia e controllando tutte le fasi di gara, a cominciare dai 160 chilometri iniziali sotto una pioggia che ha reso il campionato europeo più simile ad una classica del nord. Proprio questo clima ha regalato le prime sensazioni positive agli azzurri che si sono sempre mantenuti nelle posizioni di testa, pronti ad entrare nelle fughe, anche le più lontane. Cimolai è stato l'uomo che ha messo la testa fuori nella prima fuga seria, quella a 60 chilometri dal traguardo e si è poi ripetuto nell'azione decisiva venti chilometri dopo. In quel momento se ne vanno in dieci, i primi dell'ordine di arrivo: tra gli altri, due italiani (Cimolai e Trentin), due belgi e due olandesi. Il gruppo, ormai ridotto per la pioggia e le cadute, lascia fare.

La selezione che ci si aspettava arriva grazie ad una caduta, a una decina di chilometri dal traguardo: l'olandese Lammertink prende male una curva in discesa e scivola sulle transenne, portando con se lo svizzero Albasini, forse il più temibile in volata, il francese Perichon, il tedesco Denz e il belga Meurisse. Cimolai resta in piedi e si riporta subito sui superstiti. Cassani ordina il forcing, che permette ai battistrada di rendere difficoltoso il rientro degli altri. Cimolai esegue e prova anche l'azione solitaria, concordata con Trentin. Gli avversari sono ingabbiati. Van Aert recupera su Cimolai, ma nulla può nella volata vincente di Trentin, che conquista il Campionato Europeo, il primo per l'Italia del ciclismo professionistico.
 

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