Milano, 4 nov. (LaPresse) – Antonio Cassano è stato operato intorno alle 8:00 nel padiglione Sacco del Policlinico di Milano. L’operazione, durata circa 35 minuti, è servita a chiudere una piccola malformazione cardiaca, il forame ovale pervio con un ‘ombrellino’. L’intervento è stato eseguito in anestesia locale ed è andato bene. In sala operatoria c’erano il primario di cardiologia pediatrica e cardiopatie congenite dell’adulto dell’Irccs San Donato, professor Mario Carminati, il professor Nereo Bresolin, primario del reparto di Neurologia del Policlinico, dove Cassano è ricoverato da domenica scorsa. Con loro anche il responsabile medico del Milan Rodolfo Tavana e Yvan Torrente, ricercatore neurologo dell’università di Milano. “La situazione non è semplice. Antonio sta bene, ora aspettiamo alcuni accertamenti domani mattina per verificare il corretto posizionamento dell’ombrellino”, ha detto il professor Bresolin dopo l’intervento. Quanto alle dimissioni dell’attaccanete del Milan “di solito – aggiunge il neurologo – servono almeno 24 ore di osservazione. Spero domenica di farlo tornare a casa”. “La procedura è andata bene, è stata coronata da un successo pieno, non c’è stato nessun problema, nessun intoppo”, ha confermato il professor Mario Carminati, cardiologo interventista che ha operato il calciatore.

L’intervento “è durato alcuni minuti, come previsto” , “si chiama chiusura percutanea del forame ovale (Pfo) – spiega il cardiologo – ed è consistita nel pungere la vena femorale, far avanzare un catetere fino al cuore e posizionare un dispositivo occlusore (ombrellino, ndr.) a livello del setto interatriale in modo da eliminare la comunicazione tra atrio destro e atrio sinistro” del cuore. L’intervento “e’ stato eseguito con monitoraggio fluoroscopico ed elettrocardiogramma transesofageo che hanno consentito di verificare che il posizionamento dell’ombrellino fosse adeguato”. Il cardiologo interventista ritiene che “il decorso post operatorio possa essere assolutamente tranquillo. Il paziente dovrà assumere terapia antiaggregante piastrinica per 6 mesi, ma può essere dimesso in tempi brevissimi”. Questa mattina in sala operatoria il calciatore era vigile e ha scherzato con i medici che lo stavano operando. “Abbiamo scambiato alcune parole con il paziente – ha detto Carminati – era molto contento e mi ha ringraziato molto”. Nei giorni scorsi, invece, Cassano era apparso ad alcuni medici che lo avevano visitato molto preoccupato sia per il fatto di dover subire un’operazione al cuore, sia per l’eventualità di non poter più tornare all’attività agonistica. Per questo aveva chiesto ai medici che lunedì mattina hanno individuato la piccola malformazione di spiegargli nel dettaglio la patologia di cui soffriva e il tipo d’intervento che doveva subire. Nei prossimi 6 mesi il fantasista dovrà comunque essere sottoposto ad una serie di controlli.

Cassano verrà sottoposto “ad un’ecocardiogramma una volta al mese per i prossimi 6 mesi – aggiunge il primario di Neurologia Bresolin – per verificare il posizionamento dell’ombrellino, poi verrà sottoposto anche ad un doppler intracranico per accertare la chiusura corretta del pfo, perchè non ci sia più il passaggio di bolle (tra un atrio e l’altro del cuore, ndr.). Il calciatore verrà anche sottoposto ad un programma specifico di controlli neurologici”.Dopo un periodo di riposo che andrà tra le 3 alle 5 settimane, potrà riprendere ad allenarsi ma non potrà svolgere attività agonistica. Cassano, a seguito dell’ictus ischemico che ha avuto al ritorno da Roma, ha anche riportato una lesione al talamo. “La fortuna nella sfortuna è che si è avuta in una sede tranquilla – prosegue Bresolin – ma per esperienza queste situazioni hanno un’evoluzione molto positiva soprattutto nei giovani, che hanno una plasticità neuronale ottima. Mi aspetto che che non ci sia niente a livello di residuo permanente e che la lesione sparisca un po’ alla volta”. Il primario di Neurologia che ha in cura Cassano da quasi una settimana, tuttavia, sottolinea come la piccola malformazione cardiaca di Cassano non possa essere identificata con sicurezza come la causa scatenante del lieve ictus che ha colpito il calciatore. “Non esiste la certezza di legame tra pfo e lesione – spiega – però nella mia esperienza di centinaia e centinaia di casi e da quanto viene indicato nelle linee guida se si chiude il forame ovale difficilmente l’ictus si ripresenterà”.

Ad attendere Antonio fuori dalla sala operatoria c’erano la mamma Giovanna, che in questi giorno non ha lasciato quasi mai l’ospedale, e la moglie Carolina Marcialis, oltre al procuratore del calciatore Beppe Bozzo. Dopo l’intervento sono arrivati al padiglione Monteggia, dove il fantasista è ricoverato al terzo piano, anche numerosi parenti che hanno creato un momento di disagio all’accettazione. Ma non è stato l’unico momento di “emozione” per la presenza di un vip in corsia. Al bar dell’ospedale raccontano dei molto personaggi famosi, tra cui Gigi D’Alessio, che hanno preso il caffè e fatto le foto con clienti e personale dell’ospedale. Malcontento invece tra i camici bianchi, per la “corsia preferenziale” di cui Cassano avrebbe goduto per analisi e accertamenti, passando davanti ai pazienti normali. Poi i molti tifosi e giornalisti che hanno assediato oper cinque giorni il padiglione Monteggia del Policlinico. E proprio per sfuggire ai curiosi Fantantonio si sarebbe spostato tra i diversi padiglioni dell’ospedale e fare alcune analisi nel padiglione Sacco camuffato con un camice e una felpa con cappuccio.

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