Roma, 17 dic. (LaPresse) – Il Consiglio Federale all’unanimità ha dato mandato al direttore generale Michele Uva di costituire un gruppo di lavoro ristretto con la partecipazione delle Leghe Serie A e Serie B, dell’Aia e delle componenti tecniche per la valutazione di un piano di fattibilità per l’applicazione della Goal Line Technology nel massimo campionato. “E’ una situazione da studiare ma la Federazione ha posto l’argomento in caledario per la prossima stagione”, ha spiegato in conferenza stampa il presidente federale Carlo Taveccho.

In merito agli arbitri di porta, il numero 1 di via Allegri ha sottolineato che “in questo momento abbiamo adottato una procedura per mettere in atto la goal line technology e nel corso dell’esercizio che terminerà al 30 giugno decideremo se mantenerli o meno, compatibilmente con le risorse economiche. Ma una cosa sia chiara: di fronte a una scelta che prevede perdite per la federazione non abbiamo nessun problema a decidere conseguentemente”. Per il dg Uva le due cose viaggiano comunque su binari separati “ma possono convivere come accadrà agli Europei 2016. La goal line technology sarà esclusivamente a carico delle società”.

Il Consiglio Federale ha approvato a maggioranza, con l’astensione dei 5 rappresentanti presenti di Aia, Aic e Aiac, il budget di 2015 con una previsione di un saldo passivo pari a 10 milioni di euro. Il conto economico risente della drastica riduzione dei contributi Coni, passati da 62.5 milioni di euro del 2014 agli attuali 40.1 (nel 2011 ammontavano a 78.5 milioni di euro) che ha determinato ripercussioni sull’attività di gestione e di sviluppo della Federazione e sulla contribuzione a tutte le componenti.

“La decurtazione dei contributi del Coni ci ha messo in seria diffciotà ma abbiamo fatto del nostro meglio per recuperare altri introiti. Abbiamo subito questa riduzione di entrate che può essere finalizzata solo a questo esercizio – ha spiegato il presidente federale Tavecchio – ma non è che si può pensare di ridurre 22.5 milioni tutti gli anni. Noi faremo sacrifici enormi. Dovremo trovare risorse diverse, non ultimo capire se siamo o non siamo attori in commedia sul discorso delle scommesse e del marchio”.

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