Coverciano (Firenze), 24 ago. (LaPresse) – “Abbiamo ruoli diversi. Agnelli è il presidente di un grande club, legittimamente ne tutela gli interessi e ha fiducia nei suoi collaboratori. Io svolgo un’attività diversa, sono il presidente della federazione, ho il dovere e il diritto di far rispettare le regole. Regole che garantiscono serietà ed indipendenza alla giustizia sportiva”. Così il presidente della Figc Giancarlo Abete, commentando i rapporti tra la Federazione e la Juventus dopo la squalifica di dieci mesi ad Antonio Conte.

“Nessuna situazione precostituita” nell’azione della giustizia sportiva, afferma il numero uno di via Allegri che ribadisce l’importanza del “concetto della separazione dei poteri”. Sui tempi: “E’ naturale che la giustizia sportiva operi in tempo reale. Nel novembre del 2011 – ricorda Abete – il Coni ha insidiato una commissione allo scopo di individuare le possibilità di ottimizzazione, muovendosi nella direzione della celerità dei giudizi e della diminuzione dei gradi di giudizio”. “Abbiamo un processo sportivo in corso – continua – e all’interno di un procedimento che non si è chiuso. Dobbiamo credere alla funzione della giustizia, in primis”. Il numero uno della Figc commenta anche l’eventualità che il Tnas possa azzerare la squalifica di Conte: “Se il Tnas decidesse di modificare le decisioni, le rispetteremo”. Quindi, un invito a tutti i protagonisti del mondo del calcio: “È auspicabile che i toni vengano mantenuti all’interno di una critica civile, senza esaperazioni verso arbitri e organi di giustizia sportiva”.

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