Torino, 26 ago. (LaPresse) – Nel maggio 2011 Antonio Conte convinse Gianluigi Buffon a non lasciare la Juventus. E’ lo stesso portiere bianconero a rivelarlo, in un’intervista pubblicata oggi da ‘La Gazzetta dello Sport’. Il giocatore racconta di una telefonata ricevuta dal tecnico. “Mi disse cose belle e importanti”, spiega Buffon. “Nella stagione precedente – prosegue – che era la prima della presidenza Agnelli, nel girone d’andata non avevo giocato per infortunio e nel ritorno non ero io: avevo la testa da un’altra parte. Pensavo che fosse giunto il momento di cambiare, di lasciare la Juve. Io ho sempre avuto un grande senso di responsabilità: beh, l’avevo smarrito. Poi, io e i nuovi dirigenti ci siamo conosciuti bene e sono cambiati i loro giudizi su di me. Avere la maturità di ricucire i rapporti dopo alcuni screzi ti unisce ancora di più. Quella telefonata – ribadisce il numero uno bianconero – fu importante e da quel momento sono più juventino di prima”. Buffon esprime poi parole di elogio per Carlos Tevez, autore del gol decisivo per la vittoria contro la Sampdoria sabato scorso: “È un trascinatore, ha cattiveria: avevamo bisogno di un campione così”. E si complimenta anche con Pogba: “Fa paura. Adesso dipende solo da lui se fare una carriera ottima o una carriera unica”, spiega Buffon.

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