Ginevra (Svizzera), 21 mar. (LaPresse) – “Quando ho giocato con la nazionale ghanese ho imparato a combattere la malaria. Vaccinare le persone non è sufficiente. Bisogna anche prosciugare gli stagni dove le zanzare portatrici della malattia proliferano. Penso che la malaria e il razzismo abbiano molto in comune”. E’ un passaggio del discorso che Kevin Prince Boateng ha tenuto oggi nel Palazzo delle Nazioni a Ginevra, in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione delle discriminazioni razziali. “Il razzismo è reale ed esiste qui e ora. Il razzismo si trova nelle strade, sul posto di lavoro e anche negli stadi di calcio”, ha detto il centrocampista del Milan protagonista della protesta contro i cori razzisti che portò la squadra rossonera ad abbandonare il campo nel corso dell’amichevole contro la Pro Patria. “Il razzismo – ha ancora detto Boateng – non va via da solo. Se non lo fronteggiamo, dilagherà. Abbiamo il dovere di fronteggiare il razzismo e combatterlo”. “Sono convinto – è un altro passaggio del discorso del giocatore – che commetteremmo un fatale e pericolosissimo errore se credessimo che si possa combattere il razzismo ignorandolo e sperando che scompaia da solo come un brutto mal di testa. Questo non succederà”.

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