Il ministro dello Sport a margine della camera ardente della leggenda del pugilato

“Cosa ci siamo detti con Malagò? Abbiamo mille questioni da affrontare insieme, Milano Cortina, i Giochi del Mediterraneo, non mancano i contenuti”. Così il ministro dello Sport Andrea Abodi, rispondendo alle domande dei cronisti in uscita dal Coni con il presidente Giovanni Malagò. I due si trovavano nella sede romana dove è stata allestita la camera ardente di Nino Benvenuti. Proprio su Benvenuti Abodi ha detto: “Sono a nato a Roma nel 1960, ero anch’io alla radio, quella notte, a 7 anni. Ho conosciuto molto più l’uomo dell’atleta”, aggiungendo che “perdere una persona che stimi”, con la quale più volte c’è stata l’occasione in cui è stato possibile constatare “un sentimento condiviso”. Per questo rimane “la tristezza, ma allo stesso tempo riafferma il valore della persona”. “Cosa rimane in eredità? Entra nel pantheon degli immortali, ovvero di quelle figure che abbiamo il piacere, che qui si associa un po’ al dolore, di ricordare non soltanto per ricordarci, ma per far conoscere alle nuove generazioni”.

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