New York (Usa), 29 ago. (LaPresse) – Simone Bolelli e Andreas Seppi salutano gli Us Open al secondo turno, quarta prova stagionale del Grande Slam. Bolelli ha incantato contro Tommy Robredo, testa di serie numero 16, capace lo scorso anno di mettere alla porta agli US Open un certo Roger Federer. Poi sotto 5-4 nel terzo set, dopo che aveva vinto i primi due, ecco l’episodio che ha fatto girare il match dalla parte dello spagnolo. Uno degli spettatori che affollavano le tribune del Court 17, un catino infuocato dal sole, fin quando non è calato, ha chiamato out una palla vicina alla riga. Simone ha rimesso la palla dall’altra parte ma ha anche alzato il braccio come a fermarsi. Il giudice arbitro francese Pascal Maria, dopo un paio di minuti di discussioni e l’intervento del supervisor Lars Graff ha assegnato il punto a Robredo. Un punto pesantissimo perché era il quarto set point a favore dello spagnolo dopo che il 28enne bolognese ne aveva salvati tre. Un colpo di sfortuna fatale per Bolelli, che per circa due ore e mezza ha giocato un tennis fantastico. Ha servito alla grande, è stato implacabile di diritto, è venuto a rete oltre 40 volte mettendo in mostra volée da manuale. Quel maledetto punto, quella piccola leggerezza, hanno davvero cambiato l’inerzia dell’incontro: 5-7, 6-7, (5), 6-4, 6-3, 6-2 dopo tre ore 37 minuti. Il quarto e il quinto set sono stati un monologo di Robredo, che ha preso fiducia ed è salito di livello. Probabilmente Bolelli, che è tornato a giocare nel tabellone principale di un torneo dello Slam senza partire dalle qualificazioni dopo oltre due anni (l’ultima volta nel 2012 al Roland Garros quando si arrese a Nadal), ha accusato la fatica e la disabitudine a giocare tre set su cinque.

Un ko amarissimo che però ci restituisce un tennista competitivo. Al primo turno aveva eliminato sempre in cinque set l’emergente canadese Vasek Pospisil, numero 46 mondiale. Simone, dopo il terzo turno a Wimbledon, conferma a New York di aver ormai messo alle spalle i problemi fisici che lo avevano frenato lo scorso anno, quando si era sottoposto ad un intervento al polso destro. Fuori al secondo turno anche Andreas Seppi, che affrontava la nuova stella del tennis australiano, il 19enne Nick Kyrgios, protagonista a Wimbledon della clamorosa eliminazione di Rafa Nadal. Il tennista di Canberra con papà greco, numero 60 Atp, si è imposto in tre set: 6-4, 7-6 (2), 6-4 dopo un’ora e 56 minuti. Restano in corsa Fabio Fognini e Paolo Lorenzi, che tornano in campo oggi. Il ligure, dopo aver battuto all’esordio per 64 64 62 il russo naturalizzato kazako Andrey Golubev, numero 64 del ranking mondiale, attende il francese Adrian Mannarino, 26 anni e numero 89 Atp, che ha già sconfitto nell’unico precedente due anni fa al Roland Garros. Lorenzi invece sfida Richard Gasquet, favorito numero 12: tre i precedenti tutti a favore del francese. Il 32enne senese ha finalmente sfatato il tabù primo turno in uno Slam contro il giapponese Yoshihito Nishioka, 18enne numero 246 mondiale, che a sorpresa ha superato le qualificazioni. Il tennista asiatico si è ritirato con l’azzurro avanti 61 62 2-1. Finalmente un pizzico di buona sorte per il 32enne senese, che nelle precedenti 13 partecipazioni non aveva mai superato il primo turno nel tabellone principale di un torneo dello Slam, ma non poteva certo dirsi fortunato nei sorteggi. Due anni fa prima agli Australian Open, poi agli US Open, la sorte beffarda gli riservò Novak Djokovic. Nel giugno scorso a Wimvledon ha “pescato” Roger Federer.

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