Londra (Regno Unito), 6 lug. (LaPresse) – Novak Djokovic torna re di Wimbledon ma lo fa solo al termine di una lunghissima battaglia, lunga quasi quattro ore, con il vecchio leone, mai domo, Roger Federer. Al momento giusto, quello decisivo, il serbo mette da parte le ultime indecisioni e tira fuori dal cilindro i colpi della sua immensa classe, archiviando le ultime delusioni e bissando così il trionfo ai Championships dopo quello datato 2011. Djokovic non metteva in tasca un titolo dello Slam da oltre un anno e mezzo: ultima gioia, gli Australian Open del 2013. Da allora, tre ko in altrettanti finali consecutive: Wimbledon e Us Open 2013, Roland Garros 2014.
Il riscatto per il serbo è arrivato nella cornice più prestigiosa: l’All England Club. Un successo sudatissimo e che consente al fuoriclasse di Belgrado di riappropriarsi della vetta del ranking a spese di Rafa Nadal, eliminato anzitempo a sorpresa dal baby australiano Kyrgios. Il 33enne senza tempo Federer, già trionfatore per sette volte sull’erba londinese, si arrende ma con l’onore delle armi, dopo aver condiviso con l’avversario cinque set ad altissimo livello, come solo due campioni quali sono possono regalare al pubblico. I 14mila presenti al Centre Court, tra cui William e Kate d’Inghilterra, ringraziano. Al campione elvetico, a caccia del 18° Slam, non è bastato giocare la sua miglior partita da parecchio tempo a questa parte: contro questo Djokovic, di sei anni più giovane e non è un dettaglio marginale, serviva una prestazione più che perfetta. Eppure Federer partiva bene, aggiudicandosi il primo set al tie break 9-7 su un rovescio in rete del rivale dopo aver annullato due set point (5-6 e 6-7) con un diritto vincente e un ace. Una piccola pausa ad inizio secondo set risultava però fatale al campione di Basilea perché arrivava il break in apertura del serbo che ha chiudeva 6-4 dopo aver salvato una palla break sul 5-4 che avrebbe rimesso in corsa Federer.
Risultava decisivo il tie break della terza partita: sotto per 3-2 Federer provava il ‘serve and volley’ ma Djokovic gli rispondeva sui piedi: volée interlocutoria e passante facile. Lo svizzero recuperava il mini break, ma sotto 4-3 si macchiava di un brutto errore spedendo out un diritto da metà campo. Niente di meglio per ‘Nole’ che chiudeva al servizio 7-4. Nel quarto set, i giochi sembravano praticamente fatti: 5-2 per Djokovic, che andava a servire sul 5-3 per il match. Il fuoriclasse di Belgrado non aveva messo in conto però lo scatto d’orgoglio del vecchio campione: contro break e match point annullato sul 4-5 30-40 con un ace. Quindi ancora 2 game, cinque in totale di fila, e 7-5. Ci si trascinava, pertanto, alla quinta partita che vedeva i due rivali combattere fino al 4-4, con Djokovic che annullava una palla break sul 3-3. Quindi, il break decisivo sul 5-4: 15-40 e rovescio in rete di Federer. Sulla sfida, bellissima, calava il sipario. Applausi per tutti: per il vincitore, per il vinto e soprattutto per il gioco del tennis.
DJOKOVIC – “Dopo aver perso il quarto set non è stato facile ricompormi e trovare l’energia necessaria per vincere il quinto. Non so come sono riuscito a farlo”. Così Novak Djokovic commenta la sua vittoria a Wimbledon contro lo svizzero Roger Federer. E a proposito dell’avversario spiega: “Ha vinto 17 titoli del Grande Slam, è il giocatore di maggior successo di sempre proprio perchè nei momenti importanti gioca al meglio”.
FEDERER – Un incontro “incredibile”. Così Federer commenta a caldo il match. “Giocare contro Novak – ha spiegato Federer – è sempre dura. A volte è fisicamente difficile. Oggi posso solo fargli i miei complimenti”.
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